«La legge sul “Recupero e riutilizzo di eccedenze alimentari”, approvata nell’ultima seduta del Consiglio Regionale, ci lascia soddisfatti nel merito e nel metodo.» Lo dichiara il consigliere regionale Mino Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.
«Nel merito- afferma l’esponente ionico di Sinistra Italiana, perché si muove concretamente nella direzione di utilizzare al meglio le eccedenze alimentari che si determinano sia per la non commerciabilità di determinati generi, sia a causa dei pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione autorizzati, sia dei prodotti agricoli non raccolti, che altrimenti verrebbero destinati alla distruzione. In tal modo si potranno recuperare risorse alimentari da destinare alle fasce più deboli della società; un risultato che auspichiamo e che sarebbe un segnale di forte attenzione della Regione nei riguardi della povertà che – al di là dei proclami del Governo nazionale – attanaglia un numero sempre più alto di cittadini pugliesi.
Secondo l’ISTAT, nel 2015 le famiglie italiane in condizione di povertà assoluta erano pari a 1 milione e 582 mila e gli individui a 4 milioni e 598 mila (il numero più alto dal 2005 a oggi!). Non solo, ma in questo quadro di per sé desolante, in tutte le regioni del Mezzogiorno i livelli di povertà sono superiori alla media nazionale, con valori più elevati in Sicilia, Puglia e Campania.
Ma la legge è positiva anche nel metodo.
Durante l’iter di approvazione sono stati accolti alcuni emendamenti trai quali quelli che Sinistra Italiana aveva elaborato attraverso un percorso di ascolto e concertazione con associazioni da tempo impegnate sul territorio su queste tematiche di alto profilo sociale e morale.
Emendamenti che puntavano alla promozione di stili di vita sostenibili e a un approccio critico dei cittadini pugliesi rispetto ai temi del consumo.
Il risultato – conclude Borraccino – è stato una buona legge, frutto della volontà politica, della sinergia con gli operatori del settore e del contributo reale del Consiglio Regionale.
Un esempio da tenere presente per il futuro della legislatura.»