Emanato dalla Regione Puglia un avviso pubblico per rilanciare il settore della pesca e dell’acquacoltura. Lo rende noto il consigliere regionale Mino Borraccino, presidente della II Commissione.
«Una buona opportunità per la comunità pugliese e soprattutto tarantina – commenta l’esponente ionico di Sinistra Italiana – in un settore importante per l’economia locale. Il comparto infatti necessita di interventi urgenti nel settore produttivo della mitilicoltura e questa è un’occasione imperdibile. Lo stato generale di difficoltà in cui versa il settore produttivo della mitilicoltura, anche in conseguenza di fenomeni ambientali di vario genere, fra cui l’inquinamento delle acque derivanti dalle attività industriali, la presenza di fenomeni stabili di surriscaldamento delle acque rispetto alle ordinarie condizioni di coltura e i periodi di sospensione della raccolta conseguente alle fioriture microalgali contenenti tossine, comportano attenzioni particolari per gli operatori del settore, che certamente si tradurrà in sviluppo per tutto il territorio con la naturale attivazione di altre strategie di crescita.
Possono accedere al contributo – evidenzia Borraccino – tutte le imprese di molluschicoltura operanti in Puglia che abbiano la titolarità di concessione di superficie effettivamente e attualmente oggetto di attività di mitilicoltura. E’ prevista priorità alle imprese operanti in territori colpiti da fenomeni di inquinamento delle acque derivanti dalle attività industriali e la presenza di fenomeni stabili di surriscaldamento delle acque rispetto alle ordinarie condizioni di coltura. La scadenza del bando è fissata per il 10 luglio 2017, l’ammontare del fondo è di 1.000.000 di euro, nei criteri di selezione sono avvantaggiati i beneficiari di età inferiore ai 40 anni e le donne.
La Regione Puglia – conclude Borraccino – investirà 1.000.000 di euro: € 500.000,00 a valere del “Fondo di solidarietà per il settore della pesca e dell’acquacoltura”e € 500.000,00 a valere degli “Interventi regionali in favore dei produttori della pesca, dell’acquacoltura e delle acque interne ai sensi del D.Lgs. n. 143/97; art. 16, c.1, lett. c) e della L.R. n. 38/2011”.»