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«Il percorso accidentato del Piano di Riordino Ospedaliero, bocciato per ben due volte in Commissione Sanità e fortemente osteggiato da una vasto movimento popolare composto da sindacati, cittadini, sindaci (oggi presente quello di Casarano), comitati locali (oggi c’erano quelli di Ceglie Messapica e di Triggiano), ordini professionali e associazioni di volontariato, dimostra quanto quel provvedimento sia sbagliato.» E’ quanto dichiara il consigliere regionale Cosimo Borraccino.

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«Come ripetiamo da un anno – aggiunge l’esponente ionico di Sinistra Italiana – non condividiamo che si assegni maggiore attenzione al privato rispetto al pubblico, non si intervenga sulla mobilità passiva extraregionale, non si attivino oltre 1000 posti letto per acuti pur potendolo fare, perché si chiudino 8 ospedali con la previsione, già scritta, che se ne chiuderanno molti altri in un prossimo futuro.
Noi continueremo a lavorare, come abbiamo sempre fatto, per la Puglia, per l’intera regione e non solo per qualche campanile.
Abbiamo tentato di dare il nostro contributo, non ascoltato, per migliorare il Piano, proprio recependo le giuste istanze di più realtà, presentando 18 proposte emendative sugli ospedali di Casarano, Ceglie Messapica, Taranto (Moscati e SS.Annunziata), Grottaglie, Trani, Altamura, Molfetta, Triggiano, Putignano, Di Venere di Bari, oltre a temi comuni a tutte le reti ospedalieri, su Hub trauma, cardiologie, endoscopie digestive e psicologia.

Il Presidente Emiliano deve prendere atto della complessità che ha dinnanzi: il governo della sanità è, per definizione, molto difficile per la presenza di numerosissimi portatori di interessi, primi tra tutti i pazienti, e la semplificazione che lui tenta, in questo quadro, non è sbagliata, è semplicemente inutile.

Ad ogni modo – prosegue Borraccino – ritengo si debba proseguire nel nostro lavoro a favore della Puglia, continuando ad adoperarci affinchè venga modificato uno stile di governo che non porta da nessuna parte e che si è dimostrato infruttuoso per un periodo ormai sufficiente a valutarlo (un anno e mezzo).

È evidente che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, non è allergico alle critiche ma al governo della complessità delle cose.»

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