«La data del 21 marzo comunemente è associata al primo giorno di primavera ma per il territorio di Taranto è ricordata anche come la data in cui atterrò il primo volo “Boeing 747 Lcf Dreamlifter cargo” presso l’aeroporto di Taranto/Grottaglie, per imbarcare le prime fusoliere in fibra di carbonio del 787 prodotte da Alenia per l’aereo di nuova generazione progettato da Boeing.» Lo ricorda il consigliere regionale Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.
«Correva l’anno 2007 – prosegue l’esponente ionico di Sinistra Italiana – e da quella data sono trascorsi quasi 10 anni, ed è per questo che è tempo di fare un bilancio serio, scevro da trionfalismi o pessimismi. Nello stabilimento “Leonardo” (ex Alenia-Composite e Alenia-Airmacchi) vengono realizzate la sezione n. 44 e la sezione n. 46 nelle due configurazioni per 787-8 e 787-9. Da quel lontano 21 Marzo 2007 sono partiti per gli USA quasi 520 voli cargo con Boeing 747-400 LCF e se i dati sono corretti, sono ancora 700 i voli in programma di scadenza, perché, ad oggi, risultano circa 1200 in totale le commesse della Società americana Boeing, confermate con i vettori di tutto il mondo. Il dato non è proprio rassicurante, in quanto indicherebbe ancora circa sette anni di lavoro per la produzione di fusoliere nello stabilimento grottagliese.
Ma in questi dieci anni quali e quante sono state le ricadute sul territorio? Chiede Borraccino. Il bilancio, se si escludono i dipendenti in forza con Leonardo, non è certamente positivo. Di fatto è stata negata la possibilità di avviare voli passeggeri. Nelle nostre aree industriali non si è insediata nessuna attività produttiva dell’indotto Alenia e/o della catena di produzione del 787 Dreamliner e, inoltre, le limitazioni operative dell’aeroporto di Grottaglie, non hanno consentito oltre allo sviluppo di voli passeggero, anche quelli degli insediamenti in area cargo, come anche per l’aerospazio. Finmeccanica-Leonardo investe ogni anno l’11% dei ricavi in ricerca e sviluppo, 11.000 ingegneri (per lo più aeronautici/aerospaziali, elettronici, meccanici, Informatici e delle TLC), 13.000 tecnici ad alta specializzazione e 10.000 risorse dedicate alla R&S.
Poi alcune domande. Quanto è stato reinvestito della società di gestione Aeroporti di Puglia dei ricavi dell’attività cargo sull’aeroporto di Taranto/Grottaglie? Quale sviluppo ulteriore è stato incentivato per l’attività cargo presso lo scalo di Taranto/Grottaglie? Sono trascorsi quasi tre anni dalla presentazione del progetto TEST BED che faceva intravedere ulteriori sviluppi di crescita dell’aeroporto di Taranto/Grottaglie verso il settore degli APR/SAPR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) un vero e proprio grande laboratorio a cielo aperto per lo sviluppo, la ricerca e la sperimentazione di droni grandi e piccoli e attività aerospaziali, con quali risultati concreti? Le risposte sono lapalissiane, nessun reinvestimento degni di nota su Taranto/Grottaglie, nessuno sviluppo ulteriore e risultati timidi per il Test Bed, oltre al già citato grave errore di non avviare i voli di linea per i passeggeri.
L’aeroporto di Taranto/Grottaglie, che pure risulta ancora aggi come Aeroporto di Interesse nazionale (DPR n. 201 del 17/09/2015 entrato in vigore il 02/01/2016), ha rinunciato, in tutti questi anni, ad offrirsi come volano allo sviluppo turistico ed economico del territorio jonico con la promozione di voli di linea e voli charter (qui ribadisco, per l’ennesima volta, anche l’errore di valutazione sul tema commesso dal sottoscritto negli anni scorsi) proprio perché la vocazione cargo dello scalo ha prevalso su ogni logica e soluzione sui tavoli tecnici di settore. Se un bilancio è obbligatorio in questi dieci anni trascorsi nell’attesa, è imprescindibile l’assunzione di responsabilità da parte della società di gestione Aeroporti di Puglia per non aver messo in campo forze sufficientemente adeguate alle prospettive di crescita dello scalo Jonico, perché potesse risultare d’interesse per gli investimenti delle compagnie aeree. I dati relativi all’occupazione dello stabilimento Leonardo, non sono rassicuranti purtroppo.
Sono di queste ore le notizie che Boeing taglia la spesa e Leonardo, non conferma i contratti con molte delle aziende esterne dell’indotto. Un bilancio drammatico che ha colpito indistintamente grandi aziende come, Gse, Tecnomessapia, HB Tecnology, che, purtroppo, stanno lasciando a casa molti lavoratori, perché solo alcuni avranno la possibilità di essere riassunti dall’azienda del gruppo Finmeccanica. Quali prospettive quindi si dovranno immaginare per il nostro territorio? Occorre impegnarsi perché il nostro territorio non subisca ancora una volta una tragedia già annunciata.
Personalmente – conclude Borraccino, mi impegnerò affinché con i consiglieri regionali tarantini, coi sindaci, col Consiglio di Amministrazione di Aeroporti di Puglia e con le associazioni di categoria si possa presto parlare, attorno ad un tavolo degli sviluppi dell’aeroporto di Taranto/Grottaglie su più fronti, anche quello dei voli di linea, perchè sono certo che non precluderà la possibilità di poter conciliare con il trasporto cargo. A riguardo, chiederò nuovamente al presidente Emiliano, e sarà la quarta volta in cinque mesi, una convocazione del tavolo istituzionale, per approfondire le potenzialità del “Marcello Arlotta” circa gli sviluppi dei voli passeggeri, dello sviluppo del cargo e del TEST BED e per quanto concerne gli aspetti gestionali dello scalo di Taranto/Grottaglie, perché si giunga velocemente ad una intesa con il managment di Aeroporti di Puglia.
Infine in qualità di consigliere regionale di Sinistra Italiana chiederò anche di favorire un incontro con i sindacati e con i vertici di Leonardo per esaminare più dettagliatamente la situazione occupazionale dello stabilimento di Taranto/Grottaglie.»