«Con una specifica interrogazione presentata in data odierna, sollecitiamo la Giunta regionale a modificare i regolamenti regionali 7/2002 e 3/2005, in materia di assistenza psichiatrica, che risultano essere inadeguati e pertanto necessitano di opportune modifiche anche luce della Legge 3/2018 (riforma Lorenzin).»Lo scrive in una nota il consigliere regionale di Liberi E Uguali Mino Borraccino.
«Peraltro – prosegue Borraccino – già dal 2013 era intenzione dell’Assessorato alle politiche della salute procedere ad una modifica dei regolamenti predetti, tanto che per tale motivo fu istituita una Commissione regionale specifica.
Il Piano Nazionale di Azioni per la Salute Mentale (PANSM), approvato dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 gennaio 2013, prevedeva infatti, tra i propri obiettivi, quello di affrontare la tematica della residenzialità psichiatrica, proponendo specifiche azioni mirate a differenziare l’offerta di residenzialità per livelli di intensità riabilitativa e assistenziale al fine di migliorare i trattamenti e ridurre le disomogeneità territoriali.
Il Piano si proponeva di fornire indirizzi omogenei nell’intero territorio nazionale, mirati a promuovere, all’interno del sistema di offerta dei Dipartimenti di Salute Mentale, una residenzialità funzionale ai percorsi individualizzati e strutturata sia per intensità di trattamento (dal trattamento intensivo al sostegno socio riabilitativo),sia per programmi e tipologie di intervento correlati alla patologia ed alla complessità dei bisogni.
Si tratta, insomma, di adottare una metodologia incentrata sui percorsi di cura specifici e differenziati, sulla base della valutazione dei bisogni delle persone, mirando a rinnovare l’organizzazione dei servizi, le modalità di lavoro delle équipe e i programmi clinici offerti agli utenti.
Pertanto è urgente conoscere a quali conclusioni è arrivata la specifica Commissione istituita nel 2013, alla luce del fatto che il PANSM introduce novità organizzative non di poco conto, che richiedono quanto prima l’adeguamento dei regolamenti regionali vigenti.
Dopo 5 anni di lavoro – conclude Borraccino – è lecito conoscere i risultati che la Commissione ha prodotto e le proposte elaborate.»