«Metto, a partire da subito, a disposizione la presidenza della II commissione consiliare della Regione Puglia, Personale e Affari Generali, in quanto non rappresentante più della maggioranza consiliare.» Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Mino Borraccino.
«Ho convocato – prosegue l’esponente ionico di Liberi E Uguali, per senso di responsabilità, per la prossima settimane due sedute urgenti su temi importanti già in passato trattati.Comunicherò oggi stesso, all’ufficio di presidenza, il mio passaggio all’opposizione al fine del rispetto dell’equilibrio tra maggioranza ed opposizione, in seno alle commissioni.
Nel corso della conferenza stampa di oggi – rimarca Borraccino – ho spiegato con dovizia di particolari le ragioni per cui esco insieme al mio partito, Sinistra Italiana/Liberi E Uguali, dalla maggioranza in Consiglio regionale.
Non usciamo dalla maggioranza solo per la nomina a Presidente di AQP , di. Simone Di Cagno Abbrescia, leader e deputato di forza Italia in Puglia oltre a essera stato già sindaco di Bari, che semmai è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Usciamo convintamente perché da due anni oramai non condividiamo più le scelte politiche/amministrative del presidente Emiliano. Sanità, Rifiuti, Agricoltura, Acquedotto, Aeroporti, Caporalato, privatizzazioni in sanità, Sanitaservice, randagismo, gara per mense ospedaliere, esternalizzazioni per servizi universitari, neo borbonismo, CoReCom, mancata attuazione legge 194/78, sono solo alcuni dei più importanti temi che ci hanno visto contrapposti alle decisioni prese da Emiliano.
Il Presidente Emiliano si è rivelato in modo definitivo il principale agente del trasformismo nelle scelte di governo, una scelta lucida, accompagnata da una deriva esplicita verso la privatizzazione di assetti strategici di competenza regionale.
Eppoi le nomine, insopportabili, politicamente parlando per noi di sinistra, di personale politico della destra.
Ma vado con ordine: uno dei primi atti fu la nomina di Schittulli, candidato nel 2015 alla carica di governatore per il centrodestra, come esperto per i problemi dalla Sanità. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: si procede, lentamente ma decisamente, verso la privatizzazione di pezzi della sanità pubblica, posti letto di neurochirurgia e centri risveglio. Saverio Tammacco, ex Consigliere provinciale del centrodestra, è stato nominato nel CdA di Puglia Sviluppo. Francesco Spina, ex Sindaco di centrodestra di Bisceglie, è stato collocato nel CdA di Innovapuglia. Alfredo Borzillo, anch’egli di provenienza centrodestra, ex consigliere provinciale di Forza Italia è stato nominato Commissario di quattro consorzi di bonifica. Fabrizio D’Addario, Forza Italia, è stato nominato presidente del CdA di Innovapuglia; dimessosi a seguito di un’indagine a suo carico, è stato poi ripescato come Amministratore unico di Sanitaservice Bari. L’elenco potrebbe continuare con altre postazioni di sottogoverno. Ma non voglio farla lunga.
Il senso che accomuna queste azioni è non tanto il fatto che trattasi di scelte fatte in perfetta solitudine, con la logica dell’uomo solo al comando (logica che Emiliano contesta a Renzi, ma che egli ripete pari pari qui, in Regione Puglia), quanto il fatto che la direzione complessiva dell’operato di questa Presidenza si iscrive nel trasformismo più sfacciato che si ricordi della storia dell’Ente. Il metodo Emiliano in tal senso lo abbiamo visto all’opera e solo un ingenuo, infatti, può aspettarsi che la nomina di Di Cagno Abbrescia a Presidente di AQP vada in direzione del rafforzamento dell’idea di acqua come bene pubblico, bene comune.
In questo quadro desolante, le cui conseguenze nefaste non abbiamo mai mancato di segnalare, non era più sostenibile e spiegabile la presenza di una forza di Sinistra in maggioranza. Emiliano vuole una maggioranza/”pastone”, senza una visione di prospettiva, senza scelte compatibili con una logica almeno genericamente progressista, in cui può esserci chiunque, purchè gli dichiari fedeltà e si accontenti di qualche pezzettino di sottogoverno.
La cifra che ha caratterizzato finora la gestione di governo di Emiliano è il completo capovolgimento della logica di centrosinistra, per la quale è stato eletto Presidente. In tal modo ha messo la pietra tombale sulla “primavera pugliese”.
Recuperiamo ora piena libertà di di azione – conclude Borraccino, nell’interesse esclusivo dei Pugliesi, provando a costruire una nuova prospettiva di governo della Cosa pubblica di Sinistra per la Puglia.»