mar piccolo
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«I segnali che arrivano dalla gestione commissiarale che si occupa di bonifiche ci fanno capire che il messaggio partito dal territorio è giunto a destinazione. Ora quell’attività sancita dall’articolo 9 dello Statuto del CIS che abbiamo fortemente ricercato nell’ambito del tavolo per Taranto, si trasformi anche in una modalità più condivisa di operatività a livello locale.»

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Così il segretario della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, che in una nota congiunta firmata insieme al segretario generale della categoria FILLEA, Francesco Bardinella, commenta a pochi giorni di distanza sia il Bando per la riqualificazione e la bonifica del Mar Piccolo, sia il protocollo d’intesa firmato dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci con l’assessore regionale alla pianificazione territoriale, Alfonso Pisicchio.

«Quegli atti sono prove di concretezza rispetto agli impegni assunti dal Governo in questi ultimi anni sull’area di crisi di Taranto – dice Bardinella – ma sono anche la traduzione più evidente dell’impegno che territorialmente come sindacati e organizzazioni datoriali abbiamo svolto non solo per organizzare gli strumenti della ripresa economica, ma anche per osservare da vicino, e se vogliamo controllare, i processi di cambiamento territorio. La bonifica del Mar Piccolo, così come gli interventi per la rigenerazione urbana del quartiere Tamburi o quelli di edilizia previsti per i quartieri Salinella, Paolo VI, San Vito e Tre Carrare, o quelli che riguarderanno gli impianti sportivi o il lungomare terrazzato su Mar Piccolo meritano un’attenzione particolare da parte della manodopera tarantina, non solo per le inevitabili ricadute occupazionali su un settore in crisi da diversi anni, ma anche perché quei lavoratori hanno la coscienza di chi vive quei territori e a quelle opere guardano con la sensibilità ambientale e di sostenibilità che i tarantini hanno imparato a sviluppare in questi anni.

Ai lavoratori e alle loro rappresentanze va guardato anche in quest’ottica – rimarca Peluso – auspicando il ritorno ad un confronto più serrato con il mondo del lavoro che continua purtroppo ad essere tenuto ai margini del dibattito su bonifiche, riqualificazione urbana, PUG, PUMS e in più in generale su la visione complessiva della città di domani.

Oltre alle ricadute occupazionali – scrive ancora Bardinella – ci interesserà la qualità del lavoro che in queste dinamiche saremo in grado di innescare. Penso alla corretta applicazione dei contratti, alla tutela della legalità e della sicurezza, o all’introduzione dei parametri sulla congruità sul costo della manodopera da inserire in questi appalti.

Esiste già un protocollo di legalità firmato in Prefettura – conclude Peluso – chiederemo che quell’enunciato si concretizzi a partire da subito, e chiederemo che quella modalità di condivisione verso l’interesse collettivo diventi pratica a partire dal rapporto con il Comune capoluogo

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