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La Legge di Stabilità, in discussione nella Commissione Bilancio della Camera, ha portato tre grandi passi avanti sul versante della tutela degli operatori italiani del commercio ambulante.

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Innanzitutto lo stop ai bandi, la definitiva proroga al 2020 per l’applicazione della direttiva Bolkestein nonché l’esclusione per coloro che, nell’ultimo biennio, abbiano direttamente utilizzato le concessioni quale unica o prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. Ad essere interessate sono circa 200.000 piccole e medie imprese, con oltre 400.000 posti di lavoro, di cui ben 20.000 pugliesi.

Tornando indietro nel tempo ricordo la mia prima risoluzione all’inizio della Legislatura – dichiara Ivan Della Valle, parlamentare M5S da sempre in prima linea in difesa del commercio ambulante italiano – ‘incompetente’ mi dissero dai banchi del PD, bocciando in un attimo la proposta. Quella non fu la fine ma l’inizio di un percorso tra assemblee in tutta Italia, cominciato grazie agli amici del GOIA che mi hanno supportato in questa lunga battaglia. Ogni assemblea diventava, giorno dopo giorno, sempre più affollata e mano a mano cominciarono ad aggregarsi nuove associazioni di categoria: Assidea in Toscana, Casa Ambulanti in Puglia, CNA mercati settimanali e ANA a Roma”.

“Ci sono voluti ben 5 anni di lotte dentro e fuori il Parlamento ma quantomeno il primo risultato è stato raggiunto – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – L’obiettivo rimane quello di estromettere totalmente gli ambulanti dalla Bolkestein: solo in Italia, infatti, la Direttiva Ue sulla libera circolazione dei servizi coinvolge il settore del commercio nelle aree pubbliche. Un errore datato 2010 e compiuto proprio dallo stesso Governo i cui partiti di centrodestra, Lega inclusa, ora si stracciano le vesti in difesa dei lavoratori ma che allora preferì inginocchiarsi di fronte alla burocrazia europea. Sono sette anni, pertanto – prosegue – che continuiamo a mettere a rischio una categoria preferendo dare le nostre strade e piazze in pasto al grande capitale e togliendole alle famiglie che rappresentano un patrimonio economico e culturale per il nostro Paese.

Alle imponenti manifestazioni finalmente il Parlamento ha quantomeno dato le prime dovute risposte. La direttiva Bolkestein prevede la semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche per esercitare temporaneamente un’attività commerciale dentro uno dei paesi comunitari. Ciò comporta che i commercianti italiani, dotati di regolari licenze già acquistate in passato e con rinnovo automatico, debbano partecipare ai nuovi bandi per ottenerne il rinnovo. Le graduatorie, però, non terranno più conto né dell’anzianità né della professionalità e comporteranno che, per alcuni periodi, molti ambulanti saranno costretti a rimanere fermi e quindi senza lavoro.

Infine – conclude L’Abbate, vengono spalancate le porte alle grandi società che complicherebbero ulteriormente la partecipazione ai bandi dei singoli soggetti.

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