Pubblicità in concessione a Google

«L’Avvocatura dello Stato si sbaglia di grosso se pensa di poter influenzare la decisione della Corte costituzionale, peraltro propalando numeri a nostro avviso gonfiati». Lo fanno sapere i deputati M5S che hanno incontrato Flp e Cgu-Gilda, i sindacati del pubblico impiego promotori del ricorso contro il blocco della contrattazione sindacale su cui, il prossimo 23 giugno, dovrebbe esprimersi la Consulta.

Pubblicità in concessione a Google

«Dopo cinque anni di congelamento, è ormai improrogabile far ripartire la dinamica contrattuale – dice in sintesi il documento siglato dal M5S e dai rappresentanti dei lavoratori della Pa. Si tratta di ristabilire un diritto conforme ai principi della retribuzione proporzionata e dignitosa, su cui si concentra l’articolo 36 della Costituzione. Inoltre, non è vero, come sostiene l’Avvocatura, che una piena bocciatura del blocco contrattuale da parte della Corte costituzionale costerebbe 35 miliardi per il passato e 13 a regime. In base ai numeri della Corte dei conti e dell’Aran, considerando anche la bassa inflazione dell’ultimo biennio, il costo non supera i 10-12 miliardi, peraltro al lordo delle tasse.

Dopo, in pratica, sei anni di stop agli adeguamenti salariali, coincisi peraltro con la grande crisi – spiegano M5S, Flp e Cgu Gilda – non si può più parlare di provvedimento temporaneo. Inoltre, siamo di fronte a una tassazione indiretta che discrimina in modo esclusivo il segmento del pubblico impiego. E, in più, il blocco ha di fatto paralizzato anche l’applicazione degli istituti contrattuali legati alla produttività.

Il governo la smetta di fare pressioni indebite sulla Consulta, come accaduto con il parere dell’Avvocatura. A Palazzo Chigi hanno idea del valore del sacrosanto principio della separazione dei poteri? Stigmatizziamo ogni genere di intimidazione nei confronti dei giudici costituzionali  – chiudono Cinquestelle, Flp e Cgu-Gilda – e  ci affidiamo senza riserve alla loro serena equanimità di giudizio».

Pubblicità in concessione a Google