Sette borse di studio per un valore di 30.000 euro. E’ quanto ha deciso di donare Biagio Antonacci a studenti orfani o figli di dipendenti Ilva.
L’iniziativa ha origini lontane nel tempo; era la fine del 2012 ed il cantante lombardo era a Taranto per un concerto al PalaMazzola. Tra una canzone e l’altra del suo repertorio la sorpresa con una dichiarazione forte ed appassionata: «Essendo molto legato alla terra di Puglia, la regione dalla quale in parte provengono le mie origini, per giorni e giorni ho pensato a lungo se fosse stato giusto suonare, cantare e fare spettacolo in occasione del concerto che terrò a Taranto, una città con una popolazione così fortemente colpita dalla vicenda dell’Ilva». L’artista scelse di esibirsi a Taranto e di “dare un contributo reale e concreto”, devolvendo “un importo pari al compenso spettante alla mia persona, quale corrispettivo per la mia prestazione artistica del concerto che terrò a Taranto, affinché possa servire realmente ad aiutare, almeno in parte, coloro che da questa vicenda vivono attualmente grosse difficoltà“.
Ieri si è arrivati alla conclusione ufficiale della vicenda, con l’annuncio del senato accademico della università di Bari, che ha reso pubblica l’avvenuta donazione con un comunicato del Dipartimento per gli studenti e la formazione post laurea: «L’Ufficio riferisce che il dottor Graziano Antonacci per conto del fratello, l’artista Biagio Antonacci, ha manifestato con una lettera d’intenti la volontà di voler devolvere l’importo corrisposto all’artista, quale compenso per un suo concerto tenutosi a Taranto nel dicembre 2012, a questa Università al fine di finanziare delle borse di studio a sostegno per tutto il loro percorso universitario di studenti, figli o orfani di dipendenti dell’Ilva di Taranto in difficoltà economiche che si immatricoleranno il prossimo anno accademico».
Come detto, l’ammontare della donazione è di 30.000 euro, che verranno divisi in sette borse di studio intitolate alla memoria di Paolo Antonacci, padre dell’artista ed originario di Ruvo di Puglia, scomparso due anni fa dopo una grave malattia. Le sette borse di studio copriranno l’intero percorso formativo di altrettanti studenti, figli di dipendenti dell’Ilva di Taranto che versano in grave disagio economico o orfani di operai deceduti per cause legate strettamente al lavoro svolto presso l’impianto siderurgico.
Le borse di studio verranno assegnate con procedimento concorsuale pubblico, per titoli, a partire dal prossimo anno accademico e l’ufficio deputato ha provveduto a predisporre già un bando di concorso.