«Il “Patto” sancito in Camera di Commercio con i neo eletti consiglieri regionali assume per Confindustria Taranto una valenza che va al di là di ogni valutazione soggettiva prodotta finora attorno alla questione». E’ quanto afferma un comunicato della stessa associazione datoriale ionica.
«Certo è, infatti – prosegue la nota di Confindustria Taranto, che un territorio può crescere e competere solo se messo nelle condizioni di farlo: attraverso l’individuazione e l’affermazione delle proprie istanze, la capacità di raccogliere attorno alle stesse il necessario consenso, la propensione a ricercare ed adottare le soluzioni più consone per affrontare le emergenze e cogliere le opportunità che si presentano. Per far questo, occorre però che esprima una propria rappresentanza, forte e coesa, nei luoghi deputati ad assumere decisioni fondamentali per lo sviluppo dei territori.
La Regione è sicuramente, in questo senso, in virtù del potere legislativo e di programmazione di cui dispone, uno dei luoghi dove i livelli di rappresentanza –e quindi di rappresentatività – espressi da un territorio possono fare la differenza. Il responso delle urne ci ha consegnato, in questa tornata elettorale, un risultato di segno positivo – per certi versi eccezionale – quantificabile in ben nove consiglieri regionali espressione di Taranto e provincia. Non è poco, e si tratta di un dato che merita di essere capitalizzato – al meglio – a favore del territorio, al di là di ogni steccato politico e ancor meno ideologico.
Non è il caso di ripetere quanto il nostro territorio abbia bisogno, in questo passaggio critico che dura da anni, di una forte coesione e di un altrettanto forte livello di rappresentanza. Potremmo elencarne i motivi e probabilmente dimenticheremmo qualcosa, perché le emergenze – soprattutto quelle di carattere produttivo, occupazionale, economico in senso complessivo – sono tante e nascono da altrettante motivazioni.
In virtù di tale situazione, alcune esigenze diventano impellenti. Abbiamo bisogno, tutti, che i designati consiglieri, peraltro per la gran parte diretta espressione della società civile -non avendo ricoperto in precedenza incarichi di carattere né politico né amministrativo – siano immediatamente investiti, così come è già accaduto in questo primo step in Camera di Commercio, delle urgenze del territorio.
Abbiamo bisogno – aggiunge ancora la nota di Confindustria Taranto – che si confrontino da subito, scambiandosi, pur nella ovvia diversità di vedute, idee e spunti propositivi prima ancora che i banchi del consiglio regionale contribuiscano ad alzare le consuete –e spesso inevitabili – barriere di appartenenza che purtroppo tanto, in passato, hanno penalizzato il nostro territorio lasciando irrisolte molte questioni ancora adesso in piedi in tutta la loro complessità. Abbiamo bisogno, soprattutto, che quella coesione tanto invocata a livello sociale e istituzionale cominci realmente a produrre i suoi effetti, andando fortemente ad incidere nei processi decisionali appannaggio dei governi, sia centrale sia regionale. Abbiamo buone ragioni, pertanto, per credere che tali processi di decision making possano partire anche da una sede super partes come la Camera di Commercio, e che questa prima, pressoché ampia condivisione dello strumento del “Patto”, così come dimostrato dagli stessi consiglieri regionali, rappresenti un iniziale, evidente segnale positivo della volontà di procedere in forma coesa e condivisa utilizzando il confronto ed il dibattito.
L’auspicio – conclude la nota di Confindustria Taranto – non può che essere che tale strumento sia continuativo nel tempo e si riveli realmente efficace nel merito e nel metodo: che riesca, cioè, a cogliere al meglio le emergenze, a portarle all’attenzione del governo regionale e a metterle nelle condizioni di essere realmente affrontate e risolte: ma questo – è abbastanza ovvio – dipenderà dalla reale volontà di operare per il bene del territorio di tutti gli attori coinvolti.»