«Ogni giorno sempre più turisti e visitatori da ogni parte d’Europa affollano le vie della nostra città e in particolare del nostro borgo antico.» Lo ricorda Roberto Bellacicco, del Museo Ipogeo Spartano di Taranto.
«Piaccia o non piaccia (e a noi piace) Taranto sta diventando una città turistica apprezzata per le sue attrattive storiche, archeologiche, naturalistiche e ovviamente per il suo splendido mare – aggiunge Bellacicco nella sua riflessione. Come staff del Museo Ipogeo Spartano siamo impegnati 365 giorni l’anno, compatibilmente con la nostra condizione di privati, per offrire ai visitatori una visita millenaria delle viscere del nostro centro storico e lo facciamo con il plauso dei turisti che quando ripartono sono enormemente soddisfatti di quello che la città può offrire. Spiace però constatare che spesso i visitatori si lamentano della non accessibilità di molti siti storici e archeologici pubblici che, pur riportati sulle cartine turistiche, non sono visibili. Un esempio fra tutti sono le numerose tombe a camera segnalate anche sulla cartellonistica stradale ma non visitabili per mancanza di personale e di organizzazione da parte dell’ente pubblico e i palazzi nobiliari di proprietà comunale del borgo antico in condizioni fatiscenti.
Alla nuova amministrazione comunale – prosegue Roberto Bellacicco – chiediamo di puntare in maniera decisa sulla Bellezza che il nostro territorio può offrire per sfruttare fino in fondo anche in chiave economica la grande ondata di turisti che ogni settimana decidono di visitare la nostra città. L’idea, già proposta qualche settimana fa, di un grande museo storico/archeologico a cielo aperto con collaborazione pubblico/privata deve essere perseguita con decisione in quanto potrebbe essere un formidabile volano di sviluppo e di diversificazione economica con ricadute occupazionali considerevoli. Ciò che più conta è offrire ai visitatori la percezione di una città dove la Bellezza e l’Eleganza urlano e si impongono. Tutto, dall’arredo urbano, alla cartellonistica all’organizzazione delle visite guidate fino alla mobilità urbana deve essere rivisto in chiave turistica chiedendosi “al visitatore cosa piace?”, il visitatore cosa vuole?”, “il visitatore cosa si aspetta?” e “come fanno nelle altre realtà turistiche”?
Non è più tempo di aspettare. E’ necessario dotarsi di politiche dell’accoglienza all’altezza della Bellezza del nostro territorio, politiche che non possono più essere improvvisate come è stato fatto in passato. Per farlo è necessario uscire da una mentalità provinciale e proiettarsi in una dimensione internazionale per competere con altre affermate realtà turistiche anche (perché no?) copiando pari pari le loro politiche dell’accoglienza.
Alla fine – conclude Roberto Bellacicco, del Museo Ipogeo Spartano di Taranto, ciò che conta è il risultato ed è questo ciò che vogliamo: una città all’altezza del prestigio della sua storia millenaria.»