«E’ il “baratto amministrativo”, la più antica forma di scambio commerciale adattata ai giorni nostri, che può venire in soccorso ad un’amministrazione che, pur attuando politiche di sostegno verso le famiglie e le categorie più fragili, non riesce a far fronte ai bisogni dei cittadini in grave difficoltà economica.» Lo ricorda un comunicato del Meetup “Taras in MoVimento”.
«Un ritorno al passato per organizzare meglio il nostro presente – chiedono gli attivisti ionici pentastellati. Il “ baratto amministrativo” è stato introdotto dall’art. 24 della legge dello Stato n° 164 del 2014 e consente di barattare la propria manodopera, il proprio lavoro con le tasse da pagare. In pratica si tratta di una misura di sostegno al reddito che viene incontro soprattutto alle esigenze dei disoccupati o dei lavoratori in mobilità, consentendo loro di impiegare produttivamente il tempo a disposizione per saldare i propri debiti con il fisco. In alcuni comuni è stato già stilato un regolamento per rendere il baratto amministrativo operativo. Il primo Comune italiano ad adottarlo è stato Invorio(provincia di Novara) che ad inizio luglio ha varato un apposito regolamento comunale. Esso prevede la possibilità per i cittadini di proporre un progetto di pubblica utilità al Comune con l’obiettivo di essere remunerati attraverso il taglio del debito fiscale verso l’ente stesso.
Chi ha difficoltà economiche – propone il Meetup “Taras in MoVimento” – potrebbe, in questo modo, veder saldati i suoi debiti con il Comune sistemando ad esempio aree a verde, effettuando la manutenzione di piazze e strade, recuperando aree e beni immobili inutilizzati. Il meetup Taras in Movimento , consapevole della bontà di tale proposta, ha rivolto un’istanza al Sindaco, alla Giunta ed al Consiglio Comunale di Taranto, protocollata il 21 luglio 2015, affinché venga definito un Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comunali, per interventi di riqualificazione urbana e tutela e valorizzazione del territorio, che consenta, in relazione alla tipologia degli interventi, riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività svolta.
E, tenendo presente che la nostra amministrazione comunale ha difficoltà ad eseguire la manutenzione ordinaria e altri interventi sul territorio, questo strumento può far ottenere un doppio vantaggio: da una parte i cittadini in difficoltà economica potrebbero pagare le tasse trasformandole in ore di lavoro da dedicare ad attività in favore della comunità e, dall’altra, il Comune può usufruire di questa manodopera per sopperire alle carenze di risorse sia umane che finanziarie, che i tagli alla spesa pubblica impongono, rendendo sempre più difficile l’erogazione di quei servizi volti al soddisfacimento dei bisogni quotidiani dei cittadini.»