«Sinistra Ecologia Libertà Taranto, attraverso l’Onorevole Donatella Duranti ed i parlamentari Ferrara e Scotto, ha inviato alla Presidenza della Camera una richiesta di informativa urgente in merito all’ILVA di Taranto.» Lo afferma in un comunicato Maurizio Baccaro, coordinatore provinciale Sel Taranto.
Durante la legislatura in corso, infatti – scrive Baccaro, sono stati varati diversi provvedimenti in riferimento all’Ilva di Taranto, a partire da quello di commissariamento.
Attraverso l’adozione di questi provvedimenti, in risposta alle prescrizioni della Unione Europea e sulla scia del lavoro svolto dalle ultime due giunte Vendola, si sarebbe dovuti giungere alla redazione e soprattutto alla applicazione di un piano ambientale e di un piano industriale in grado di garantire gli attuali livelli occupazionali, nel pieno rispetto dell’AIA per la tutela ambientale e della salute. Il tutto, con la previsione di utilizzo dei fondi sequestrati alla famiglia Riva.
Ad oggi però questo non è avvenuto – scrive ancora Baccaro sottolineando lo stop immotivato al risanamento dello stabilimento ionico. Le colpe, sia del Governo Letta che di quello Renzi, sono evidenti.
Non è mai stata presentata una relazione sulla situazione epidemiologica, risultando quindi inascoltato l’ultimo aggiornamento dello studio “Sentieri”, né tantomeno un progetto a lungo termine sulla filiera dell’acciaio. I tempi di attuazione del Piano ambientale continuano a slittare; manca un piano industriale dopo la cancellazione di quello preparato dal precedente Commissario; non si è a conoscenza delle iniziative del nuovo sub commissario Carrubba, nominato da pochi giorni; si attendono notizie certe circa la possibilità di utilizzo dei fondi sequestrati alla famiglia Riva.
Oltre tutto questo – aggiunge Maurizio Baccaro stigmatizzando l’atteggiamento dei ministeri romani, il Governo sembra intenzionato a procedere alla vendita del siderurgico di Taranto ad una compagnia straniera, presumibilmente la “Arcerol Mittal”, senza aver intavolato alcuna discussione con le organizzazioni sindacali e senza, cosa ancora più grave, aver sciolto i nodi relativi all’impatto ambientale della produzione.
Per tutto questo chiediamo attraverso l’Onorevole Duranti l’immediata risposta del Governo in Aula, in modo da definire le motivazioni che stanno portando alla vendita ed i dettagli delle relative trattative.
L’esecutivo – conclude Maurizio Baccaro, coordinatore provinciale Sel Taranto – sottolineando lo stop immotivato al risanamento dello stabilimento ionico – dovrà produrre inoltre una informativa circa la incompleta e parziale attuazione delle misure previste per la messa in sicurezza e le bonifiche dello stabilimento.»