Tutte le temperature climatiche hanno i loro pro e contro ma a differenza dell’estate, l’autunno e inverno sono le stagioni più temute non tanto per il freddo a cui si pone rimedio con impianti di riscaldamento perennemente accesi ovunque si vada e un abbigliamento a più strati tanto da farci sembrare più tondi di quello che siamo, ma soprattutto per i raffreddori che sfociano in qualcosa di più importante che ci portano ansie e preoccupazioni quando a colpire sono i nostri figli.
I bambini sono molto più esposti al rischio di contrarre il raffreddore rispetto agli adulti, dal momento che hanno un sistema immunitario ancora in fase di sviluppo; non è raro, dunque, che i bambini possano essere raffreddati in decine di diverse occasioni durante un anno, soprattutto nei mesi invernali, per contagio microbico, più soggetti a colpi di freddo e sbalzi di temperatura improvvisi.
Il “raffreddore” non richiede cure particolari ma bisogna semplicemente attendere che faccia il suo regolare corso, inutile, quindi, utilizzare farmaci ed altri prodotti con il tentativo di eliminare il raffreddore che potrebbe essere, anzi, controproducente nello sviluppo dell’apparato immunitario del bambino. Basta semplicemente evitare le condizioni che lo hanno portato a raffreddarsi: non fargli prendere freddo, evitare le correnti d’aria e gli sbalzi di temperatura.
Per liberare,invece, le narici e favorire la respirazione del bambino può essere utile umidificare l’ambiente (per esempio la stanza dove dorme il bambino) o fare lavaggi nasali con soluzione fisiologica , in grado di ripristinare il giusto grado di umidità e ridurre la secchezza e l’infiammazione locale.
Se il raffreddore sfocia con altri sintomi quale tosse secca e persistente, difficoltà nella respirazione e debolezza generale, è vietato il fai-da-te e consultare il pediatra per iniziare delle terapie opportune ed efficaci sotto stretto controllo medico. Sembrerà ridicolo ma questi stati di salute apparentemente “negativi” possono essere considerati anche “positivi” perché rappresentano un periodo fondamentale dello sviluppo e della crescita dei bambini in quanto nell’ingresso della società “umana”, i nostri figli entrano anche nella “socializzazione immunologica”: incontrano persone e quindi altri germi (batteri e virus) che non avrebbero modo di conoscere vivendo sotto la “campana di vetro della proprio casa, servono a potenziare le loro difese (dicasi produzione di anticorpi).