«La maggioranza che guida l’amministrazione a Grottaglie, nonostante la pausa di riflessione a seguito del rinvio della precedente seduta, è stata irremovibile sulla proposta di non aumentare l’aliquota dell’Irpef. Per protesta non ho partecipato al voto» E’ quanto dichiara Enzo Lacorte, gia candidato sindaco alle ultime amministrazione, consigliere comunale a Grottaglie.
L’aumento delle tasse che sarà ratificato (o meno) in consiglio comunale domani 24 luglio è oggetto di numerose prese di posizione proveniente dalle diverse fazioni politiche che sono all’opposizione della maggioranza guidata dal Sindaco Ciro Alabrese.Lacorte attacca anche sul Piano Finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, argomento sul quale è intervenuto anche il consigliere e capogruppo di Forza Italia Ciro Gianfreda.
«Il piano elaborato dall’ufficio Gestione Dirette e fatto proprio dall’assessore porterà ad un aggravio del tributo di circa il 30%. Questo perché il costo del conferimento in discarica sarà di € 1.800.000 euro a fronte dei € 851.742.27 del 2013. A questi si dovranno aggiungere altri € 315.000 per l’ecotassa. » Aggiunge Enzo Lacorte. «Di questo insopportabile aggravio dobbiamo ringraziare il neo assessore all’ambiente Maurizio Stefani e chi lo ha preceduto. Ma sopratutto dobbiamo ringraziare il Sindaco Ciro Alabrese che non ha voluto onorare l’accordo raggiunto in sede di ballottaggio per il radicale cambiamento del sistema di raccolta e gestione dell’intero ciclo dei rifiuti.»
Lacorte nel 2011 è stato candidato alla poltrona di Sindaco a Grottaglie. La sua coalizione non raggiunse il ballottaggio (Ci andò Michele Santoro) e decise di sostenere quella dell’oggi sindaco Ciro Alabrese. Gli accordi però prevedevano azioni che, secondo quanto dichiarato da Lacorte, non sono stati rispettati.
«Sono stati capaci di trasformare quel che per altri è una risorsa (umus,terre rare, carta, metalli, vetro) in incremento dei costi a carico dei cittadini. Serve – conclude Lacorte – che i cittadini e le forze sociali facciano sentire la loro protesta.»