La Polizia di Stato, attraverso l’Agente Lisa, continua il suo impegno nell’informare i cittadini sulle truffe in corso su tutto il territorio.
“Squilla il telefono, La voce è gentile ma decisa: «Buongiorno, siamo l’Ufficio Controlli Incrociati». «Cosa?» risponde l’interlocutore. La voce si fa più aggressiva: «Ufficio Controlli Incrociati. Abbiamo riscontrato alcune discrepanze sulle sue bollette di luce e gas…» aggiunge con fare di rimprovero. «Non capisco…». «Senta, dobbiamo verificare: ci servono i dati della sua bolletta!». «No guardi, mi dica da parte di quale Ente sta chiamando». E qui la telefonata raggiunge punte grottesche: «Ma noi siamo il back office (?!), deve comunicarci i suoi dati altrimenti…». «Se non mi dice da quale Ente chiama e come ha trovato il mio numero di telefono, la denuncio!». Ed è a questo punto che la telefonata si interromope. Clic. In una delle ultime chiamate, ai danni di un’anziana, mangiata evidentemente la foglia, la voce al telefono (una donna) ha detto che i controlli erano richiesti da Enel Gas. Niente di più falso. Contattata, Enel ha negato recisamente che ci siano in corso controlli telefonici sulle bollette. «Non ne facciamo – spiegano – e non ci permetteremmo mai di chiedere dati sensibili via telefono. Se ci sono problemi su una bolletta, ci sono le nostre sedi per chiarirli. Si tratta di truffe o concorrenza sleale». E lo stesso vale per gli altri gestori del mercato
Ma cosa cercano i malintenzionati in attività negli ultimi giorni? «Spesso vogliono conoscere dati come il codice fiscale della vittima (di cui spesso conoscono già il nome), e soprattutto chiedono di comunicare il POD».Il POD è un codice composto da lettere e numeri che identifica in modo certo il punto fisico sul territorio nazionale in cui l’energia viene consegnata dal fornitore e prelevata dal cliente finale. È facile da individuare poiché inizia con “IT” ed è composto da 14-15 caratteri, e solitamente si trova nel primo foglio della bolletta della luce. Un numero che non spaventa la vittima, che magari se gli si chiedesse il numero di conto corrente si potrebbe insospettire. Però….però si tratta in realtà – spiegano i tecnici – di una sorta di “cavallo di Troia».Una volta in possesso del POD, ci si può inserire con facilità nel suo contratto di fornitura energetica e attivare un nuovo contratto. Ovviamente quasi sicuramente peggiorativo. E con una bolletta che il malcapitato utente sarà costretto a onorare prima di riuscire – non senza fatica – a ripristinare il vecchio contratto”.
Restate informati e seguite tutte le dritte della Polizia di Stato su “Una vita da Social“.