Maggiori tutele e più sicurezza per gli ammalati ricoverati negli ospedali europei. Circa 25 mila persone che ogni anno muoiono nei Paesi della Ue a causa della resistenza agli antibiotici potranno essere salvate grazie ad un provvedimento votato questa mattina all’unanimità dalla Commissione ambiente e sanità del Parlamento europeo.
Il Rapporto d’iniziativa, così viene chiamato dagli organismi istituzionali europei, è stato redatto, promosso e presentato dal portavoce eurodeputato e coordinatore della Commissione ambiente e sanità del M5S Piernicola Pedicini. L’importante provvedimento denominato “Un’assistenza sanitaria più sicura in Europa: migliorare la sicurezza del paziente e combattere la resistenza antimicrobica“, completerà il suo iter dopo che verrà approvato in seduta plenaria dal Parlamento europeo. Grazie a questo risultato, circa il 10 % dei pazienti ricoverati ogni anno negli ospedali europei, parliamo di oltre 3 milioni di persone, potranno sentirsi maggiormente salvaguardati dai danni che subiscono a causa della resistenza agli antibiotici e alle infezioni che contraggono nelle strutture sanitarie. “Abbiamo raggiunto un traguardo straordinario – ha commentato Pedicini – che garantirà un salto di qualità nella sanità europea ed eviterà che un fenomeno così grave venga ancora sottovalutato. Il Rapporto – ha spiegato il portavoce del M5s – nasce principalmente dall’esigenza di tutelare i diritti dei pazienti di tutta l’Ue. Diritti negati da politiche economiche sbagliate (austerity), e dalla gestione politico/clientelare dei sistemi sanitari. Sono molto soddisfatto – ha precisato l’esponente pentastellato – che il provvedimento sia stato votato all’unanimità e mi chiedo come mai un problema già adesso così rilevante sia stato completamente ignorato dalle pubbliche amministrazioni europee, nonostante autorevoli ricercatori internazionali prevedono che nei prossimi tre decenni, se non affrontato, possa far superare i morti provocati dal cancro. La sanità italiana ed europea – ha evidenziato Pedicini – deve mettere al centro la tutela e la cura dei cittadini e non le carriere dei manager legati ai carrozzoni della politica che pur di far quadrare i conti tagliano i posti letto e cercano di risparmiare sulle spese per la prevenzione e l’igiene negli ospedali che poi provocano il rischio di insorgenza di infezioni. Dobbiamo assicurare – ha continuato il portavoce pentastellato – la professionalità del personale sanitario, con l’aggiornamento continuo, con l’esclusione di ogni forma di conflitto di interessi e con l’identificazione di sistemi di sorveglianza che faciliti la consapevolezza delle criticità senza penalizzare chi le rende di dominio pubblico“.
Per quanto riguarda la resistenza agli antibiotici, nel Rapporto Pedicini si osserva che l’uso improprio di antibiotici ha portato in tutto il mondo e nel corso degli anni alla nascita e alla selezione di batteri resistenti. Gli ultimi dati disponibili forniti dalle agenzie della Ue mostrano che la resistenza antimicrobica è un problema di salute pubblica in crescita costante nei Paesi Ue, in special modo negli ospedali del Sud Italia, della Grecia e di altri Paesi ben identificati dalle mappe del rischio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In questo contesto, Pedicini si è detto è convinto che l’uso responsabile e mirato degli antibiotici, sia in medicina umana che in veterinaria, e le strategie globali di controllo delle infezioni rivolte a tutti i settori della sanità (ospedali, strutture di degenza a lungo termine e per cure ambulatoriali) siano i capisaldi di interventi efficaci per prevenire la selezione e la trasmissione di batteri resistenti agli antibiotici.