«Cronaca di una retrocessione annunciata…. Lo avevamo anticipato lo scorso giugno. Non perché volevamo affondare l’ amato Ars et Labor. Non perché come qualcuno ha dichiarato vogliamo il male del Grottaglie. Lo sapevamo perché avevamo e abbiamo le idee chiare: il calcio nella nostra città sta morendo, rischiando di cancellare una società che ha fatto la storia del calcio dilettantistico negli ultimi anni.» Al termine di un campionato che ha visto la squadra grottagliese retrocedere per il secondo anno di file, i tifosi del social club “I Grottagliesi” puntano il dito contro la dirigenza della Ars et Labor.
Molte le responsabilità, secondo i tifosi biancoazzurri: «Approssimazione, mancanza di progetti seri come un settore giovanile adeguato, uno stadio “abbandonato” dei normali lavori ordinari, abbandonato dai tanti tifosi che per anni hanno gremito e tifato per i colori bianco azzurri, sia nel buono che nel cattivo tempo, abbandonato “anche” da una amministrazione comunale che ha trascurato una struttura che in periodi non tanto lontani, era considerata come stadio a cui fare riferimento per gli spareggi più importanti e per l’ accoglienza calorosa ma sentita del pubblico che veniva considerato come il vero DODICESIMO UOMO in campo.
Non vogliamo essere noi – prosegue la dichiarazione degli ultras grottagliesi – a ribadire che avete ancora di più allargato il divario tra voi e i tifosi ( Non 10 o 5 facinorosi come qualcuno ha dichiarato ma una città intera). Tra voi e i potenziali sponsor. Tra voi e la realtà….I fatti parlano da soli. Dopo l’ umiliante sconfitta patita contro il Bitonto in casa, non una novità negli ultimi due anni, speravamo in una vostra presa di coscienza, speravamo in un vostro disimpegno. Totale. Di tutti. Noi siamo stati di parola. Siamo stati presenti sempre e ovunque solo in trasferta come avevamo detto al termine della scorsa stagione. Presenti anche dopo la matematica retrocessione, dando dimostrazione di attaccamento e mentalità a chi ha cercato di calunniarci gratuitamente.
Continueremo anche la prossima stagione a seguire le partite solo fuori casa – concludono i tifosi grottagliesi. Noi riprenderemo a popolare e a colorare e a cantare sui gradoni del NOSTRO stadio, quando deciderete, per il bene di tutti di andare via. Ricominciare da zero, non a parole come da voi promesso. Senza illusioni, senza false aspettative. Rinascita. Persone nuove, con programmi seri, con lo sguardo rivolto a ragazzi di Grottaglie. Che hanno la voglia e la grinta di indossare una Maglia così importante. Perchè siamo I Grottagliesi. Orgogliosi di esserlo.»