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Per la Fisascat Cisl, la più volte denunciata diminuzione di risorse pubbliche per spesa sociale in Puglia, soprattutto per l’esaurirsi dei finanziamenti relativi ai Piani di Azione per la Coesione (Pac), sta determinando anche nel territorio ionico tagli diffusi ad una serie di servizi, con possibili licenziamenti da parte delle cooperative assegnatarie di appalto.

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A Taranto in particolare, per quanto riguarda i servizi di assistenza domiciliare e di assistenza domiciliare integrata per disabili e non autosufficienti, il Comune ha deciso di ridurre dal prossimo 1 luglio il numero di assistiti e le ore da lavorare, proprio a causa delle minori risorse economiche disponibili” denuncia Antonio Arcadio, segretario generale territoriale. Infatti, l’Assessorato comunale ai servizi sociali ha comunicato alla specifica cooperativa un taglio da 600 ad 84 ore settimanali per il servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI) e per l’assistenza domiciliare (SAD) un abbattimento a 198 ore settimanali.

Ovviamente si tratta di una drastica diminuzione sia di ore lavorate, sia di retribuzioni per i dipendenti della cooperativa, sia di assistenza alle persone – incalza Arcadio – e tutto questo determina effetti negativi tanto sulla dignità dei circa 25 soci-lavoratori coinvolti e sulle rispettive famiglie tutte monoreddito, quanto sugli anziani fruitori dei servizi, dei portatori di handicap con disabilità anche di terzo livello, dei non autosufficienti e, anche in tal caso, sulle loro famiglie. 

Aggiunge ancora il segretario: “Conosciamo l’orientamento della Regione verso una improbabile gestione del servizio non più affidato a cooperative ma svolta direttamente dalle Asl che, però, supponiamo determinerebbe forti problematiche di assistenza, non disponendo esse di personale sufficiente, nonché di ricadute occupazionali negative per i lavoratori delle cooperative con evidente rischio di licenziamenti.
Alla Fisascat Cisl territoriale risulta, infine, che negli ultimi giorni si è registrato un via vai presso l’Assessorato in via Veneto, di genitori e di parenti di persone assistite, in particolare di portatori di handicap, per rimostranze che in qualche caso hanno rischiato di trasformarsi in aggressioni a pubblici dipendenti.

Chiederemo immediatamente un incontro con l’Assessore – conclude Antonio Arcadio – per richiamare i termini della grave emergenza e sollecitare soluzioni alternative, auspicando la ricerca di finanziamenti aggiuntivi così che non si penalizzino, specie nel più critico periodo estivo, persone bisognose di assistenza pubblica. Persone che dovrebbero sempre meritare massima attenzione, più forte sostegno e cura da parte della comunità.”

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