«Ora che ho assorbito gran parte dei colpi istericamente sferrati da chi non mi conosce e che non ha voluto avere neppure la pazienza di leggere, né di farsi aiutare a comprendere la mia “Lettera aperta al Sindaco e alla Coalizione Grottaglie On”, provo a fornire qualche chiave di lettura utile per giudizi più ponderati.» E’ quanto scrive in una nota Mimmo Annicchiarico, consigliere comunale di “Poliέtica” che ha annunciato nei giorni scorsi la sua uscita dalla maggioranza che sostiene la giunta D’Alò.
«1) L’estrema cura – scrive Annicchiarico – ed il garbo istituzionale, avuti nell’argomentare la decisione di tenere, d’ora in poi, un comportamento di marcata indipendenza – sia dalla maggioranza che dall’opposizione – sono figli di un intento politico e non riduttivamente polemico, come fa pensare che sia stato intesa dalla sgarbata, perché istintiva e poco meditata, risposta ricevuta e da tanti commenti alla stessa.
2) Non ho pensato, né detto, né scritto che passo all’opposizione. Questo il passaggio essenziale del mio ragionamento politico e la parola “opposizione” non compare: “Non posso venir meno al dovere civile e morale di onorare il mandato consiliare chiesto e ricevuto in campagna elettorale, di operare per svolgere compiutamente e responsabilmente il ruolo di accompagnare, con l’aiuto ed il consiglio, una coalizione che proclamava il suo impegno di accendere il cambiamento.
Proverò, da oggi, a farlo, senza vincoli di maggioranza, con la libertà di pensare e di parlare, in nome di una politica, che ambisca ad essere “altra ed alta”, ricavandomi un “cantuccio”, inizialmente in solitudine in Consiglio Comunale, con qualche speranza che da “poca favilla” possa generarsi una “gran fiamma”, dentro e fuori l’aula consiliare, facendo di “POLIέTICA” la voce, la casa, l’orizzonte comune di altri spiriti liberi.”.
3) Ogni cittadino dovrebbe tenere in gran conto il valore della libertà di giudizio di ogni consigliere comunale, il cui compito di rappresentanza non può essere ridotto al ruolo di essere un numero su cui poter contare nel momento del voto in aula. Una maggioranza da indottrinare, prima di entrare in aula, senza aver curato di coinvolgerla nell’intero percorso del provvedimento ideato in solitudine o solo in un gruppo ristretto di essa, trova la sua pietra d’inciampo sulla strada di una sana concezione democratica della politica. E’, insomma, uno scandalo!
4) La lettera – ribadisce Mimmo Annicchiarico, pone una questione di metodo ed evita di entrare nel merito delle scelte finora operate o ancora ignorate dal Sindaco e dalla Giunta, ritenendo che la “strada” che si percorre, per mirare alla “meta”, sia la condizione preliminare da considerare, se si vuole ben agire con scienza e coscienza. Non sono mai stato, né posso cominciare ad esserlo ora, un uomo che ama le scorciatoie di pensiero e di azione nella vita, come nell’impegno politico, tanto meno se, in questo caso, decise, senza confronto preventivo con gli alleati di governo e con l’attento ascolto delle ragioni degli avversari.
5) Infine, la tesi di un mio essermi “rinzelato” (serve sempre il vocabolario!) sulla scomposta questione della Presidenza del Consiglio, è priva di fondamento, come la stessa coscienza di chi la sostiene gli sta gridando, notte e giorno, a squarciagola.
Insomma – conclude Mimmo Annicchiarico nella sua lettera al Sindaco di Grottaglie, mi sarei aspettato che una posizione politica ottenesse una risposta politica e non, com’è avvenuto, un attacco personale immotivato ed immotivabile, gravemente offensivo sul piano della dignità e della verità delle cose.
Il sostegno webete di tanti ultras a prescindere ha fatto il resto.
Che ne dici, Sindaco di un franco, pubblico confronto diretto?»