«Nel vocabolario garzanti linguistica.it si legge: Rifiuto: sm scarto,residuo da eliminare/rifiuto della società, (fig.) persona respinta, abbandonata da una comunità. Insomma il “rifiuto” rappresenta nell’immaginario collettivo qualcosa di negativo, sporco e indesiderato che non vorremmo accanto a noi perché esteticamente poco attraente e maleodorante.» Un comunicato del gruppo “LiberiAmo Taranto” torna ad affrontare uno dei problemi più pressanti per la nostra società.
«Difficilmente – si legge nel comunicato – la società di oggi impegnata nella ricerca del benessere e del consumo si accompagna con i rifiuti umani. Eppure le nostre spiagge, intese come luoghi pubblici, sono diventate loro stesse dei rifiuti per mano dell’uomo e della sua incuria. Eppure i bagnanti che cercano l’acqua pulita e limpida del mare per rinfrescarsi, buttano i loro rifiuti nell’acqua, non curanti che il mare è casa di tutti, è bene di tutti e va rispettato. Sabato 25 luglio si è conclusa l’ultima tappa dell’iniziativa “spiagge pulite” dei volontari di LiberiAmo Taranto, gruppo nato virtualmente sulla pagina facebook, ma che può già contare sull’attivismo e la determinazione di molti cittadini . Alle 6.30 di mattina i ragazzi di LiberiAmo Taranto si sono dati appuntamento a San Vito sul viale del Tramonto e hanno ripulito una parte importante del litorale. I rifiuti ingombranti erano stati già rimossi dalla cooperativa sociale “L’Ancora Service”, mentre la spiaggia era letteralmente coperta da un tappeto di cicche di sigarette. La cattiva abitudine di buttare i mozziconi di sigaretta per terra o nel mare ha dei costi ambientali molto alti, le amministrazioni devono sostenere spese elevate per i continui interventi per ripulire le strade. In Italia in un anno produciamo 72 miliardi di mozziconi di sigaretta, quasi 21.600 mila tonnellate che finiscono sistematicamente nell’ambiente.
Città come Trento, Parma e Firenze – ricordano gli attivisti di LiberiAmo Taranto – hanno deciso di punire i fumatori distratti con multe fino a 500 euro. A Taranto invece il bagnante autoctono “sporcaccione” agisce indisturbato; i controlli da parte delle istituzioni scarseggiano, la denuncia singola o collettiva è pratica omertosa fuori moda e quindi la spiaggia diventa la sua seconda casa, quella da insozzare, sporcare, lordare, insudiciare, infangare. Le spiagge libere di questa città sono diventate proprietà privata di una categoria di persone completamente prive di senso civico e di rispetto nei confronti della collettività. Ricordiamo, anche per scongiurare l’estinzione della loro specie, che buttare cicche nel mare o sulla spiaggia significa immettere nell’ambiente sostanze tossiche inquinanti e dannose per la salute come nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210 e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro. Sul carico inquinante delle sigarette esiste nel nostro paese una insufficienza normativa e un vuoto culturale gravissimi.
Taranto non può permettersi un altro tipo di inquinamento, oltre a quello provocato irresponsabilmente dallo stabilimento ILVA (un altro privato che inquina un bene comune!) A Taranto deve vincere l’idea e la ricetta di una città migliore, più bella e pulita come le nostre case. Quando l’agire individuale si sposerà con la cura e l’amore per il bene comune, riusciremo ad avere una città davvero libera.
Le attività di pulizia delle spiagge di LiberiAmo Taranto riprenderanno a settembre. Tutti gli interessati possono consultare la pagina facebook del gruppo e unirsi alle iniziative volontarie. LiberiAmo Taranto nasce ed opera sul territorio locale per ridare bellezza e dignità al mare e alle spiagge della città. Si batte per un cambiamento e un rinnovamento di mentalità dal basso attraverso forme di attivismo e di partecipazione collettiva.»