«L’ultima vicenda comunale non può lasciare indifferente il sistema produttivo ionico. Per queste motivazioni, l’Ance sottolinea la necessità che al più presto si possa dirimere una situazione che testimonia, se ancora ce ne fosse bisogno, i difficili frangenti nei quali si dibatte la politica cittadina.» E’ quanto afferma l’associazione datoriale ionica in una nota, a commento dell’azzeramento della giunta comunale deciso dal sindaco Stefàno.
«Dall’ultimo azzeramento dell’esecutivo e dalle dichiarazioni del sindaco Ezio Stefano – prosegue la nota dell’ANCE – emerge l’immagine, ma anche la sostanza, di un’amministrazione comunale non più capace di gestire la complessità di una situazione indubbiamente pesante. Oggi avremmo bisogno di ben altre iniziative per rilanciare Taranto, di interventi seri e radicali, di pianificazioni finanziabili e di intercettare fondi europei utili a rianimare una città ed un centro storico unico. All’indomani della trasformazione in Legge del decreto Ilva, sollevò soddisfazione la presenza di un articolo che prevede per Taranto cospicui finanziamenti , tra l’altro, per un progetto di riqualificazione urbanistica e di rilancio culturale della città vecchia con la presentazione di progetti qualificati che possano davvero cambiare il volto del nostro centro storico ponendo le basi, in una ritrovata e indispensabile cornice di legalità, per uno sviluppo alternativo nei settori culturali e turistici. Il tutto connesso anche ai prevedibili e inevitabili progetti tesi alla riqualificazione di tutto il borgo della città nuova che necessita di interventi rapidi ma anche di una visione complessiva del modello di città prossimo venturo. Taranto ha bisogno da una parte di salvaguardare e rivitalizzare interi quartieri dove il tempo fa sentire il peso di un complessivo decadimento, dall’altra di dare avvio ad opere di riqualificazione e di innovazione urbanistica, aprendo spazi e offrendo più moderni livelli di vivibilità in aree urbane sempre più marginalizzate.
Ebbene, proprio in questo momento, topico e complesso, a Taranto viene a mancare una giunta comunale nel pieno delle proprie funzioni e addirittura un consiglio comunale che riesca a riunirsi e decidere, a svolgere fino in fondo il ruolo istituzionale di competenza. Questa situazione inevitabilmente trascina alla deriva quel che resta di un tessuto economico e della sua capacità di proposizione ed investimento. Ed a ciò si aggiunge le problematicità politiche e tecniche ancora irrisolte in un settore assolutamente strategico come quello dell’urbanistica che, proprio in virtù, dell’interesse del Governo Centrale dovrebbe invece svolgere un ruolo di assoluto primo piano nel determinare le sorti cittadine. In questa situazione, dunque, con una economia a pezzi ed imprese condotte sul lastrico, rinviare e non sbloccare quei pochi investimenti privati che ancora resistono alle inefficienze ed inadempienze comunali appare irresponsabile ed inaccettabile.
L’Ance – conclude la nota – auspica che al più presto, mai il fattore tempo fu più nemico di Taranto, il Comune imbocchi una strada precisa, con obiettivi concreti e perseguibili, e superi questi marosi in modo che si possa finalmente cominciare a “lavorare” sodo per la città.»