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«Il caldo ed il bel tempo di questi giorni non può e non deve far abbassare la soglia d’attenzione su un problema che è ancora emergenza nel nostro territorio come in tante altre aree del Paese.» Ad affermarlo è Antonio Marinaro, Presidente ANCE Taranto, che in una nota scrive: «Ogni anno, in concomitanza di eventi meteorologici di straordinaria portata – come quelli che solo lo scorso ottobre hanno interessato le comunità di Ginosa, Castellaneta, Palagianello e Laterza – registriamo, sconfitti dalla forza inarrestabile della natura, perdite incalcolabili in termini di vite umane e di danni alle infrastrutture ed alle città.

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E’ una situazione non più accettabile, che merita un intervento massiccio e coordinato per mettere in sicurezza un territorio sempre più antropizzato e per garantire la salute dei tanti cittadini che vivono nel terrore che simili eventi possano ripetersi.

Bisogna poter lavorare oggi, quando è ancora utile ed opportuno intervenire, per prevenire simili disastri.

La petizione on line #DISSESTOITALIA – prosegue Marinaro – è la nostra più recente iniziativa assunta in tale direzione. D’intesa con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Architetti, Geologi e Legambiente, come ANCE abbiamo chiesto al Governo centrale un sostegno concreto nell’affrontare il dissesto idrogeologico in Italia.

Le nostre richieste sono state chiare:
1) far partire entro l’estate un Piano unico nazionale di manutenzione e prevenzione, con politiche e interventi per ridurre il rischio idrogeologico e salvaguardare le città e i territori colpiti dai disastri causati da frane e alluvioni;
2) liberare tutte le risorse già stanziate per la prevenzione che Stato e Enti locali non sono riusciti a spendere, con l’allentamento dei vincoli del Patto di stabilità interno per le spese relative alla mitigazione del rischio idrogeologico e di inserire la difesa del suolo e gli interventi di prevenzione come priorità all’interno della programmazione dei fondi strutturali per reperirne di nuove;
3) garantire a livello nazionale, attraverso opportuni interventi normativi, un controllo sulla qualità dei progetti e degli interventi di manutenzione e prevenzione del rischio, ispirati a un modello di sostenibilità ambientale ed economica, efficacia, trasparenza delle regole e delle procedure.

Sono già numerosi gli esponenti del mondo delle istituzioni e della società civile che si sono uniti al nostro appello firmando nelle settimane scorse la petizione on line. Occorre tuttavia – conclude Marinaro – continuare a crescere di numero per richiamare l’attenzione del Governo su una questione che, tra qualche mese, diverrà nuovamente emergenza quotidiana.

Invitiamo quindi tutti i cittadini e le forze economico-sociali del nostro territorio a partecipare alla nostra iniziativa sottoscrivendo la petizione sul sito internet http://dissestoitalia.it/petizione/

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