«Anche quest’anno Taranto si prepara ad assistere ai soliti rituali del Capodanno: cene, veglioni, brindisi, spumanti, panettoni, auguri ed anche lancio di petardi, accompagnato, in qualche caso dove prevale la sfrenatezza, anche dal lancio di oggetti, masserizie, elettrodomestici, spazzatura, ecc.» E’ quanto dichiarano gli attivisti del Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto”.
«Questi rituali di fine anno spesso portano ad una deriva di cattivo gusto e inciviltà. – commentano gli attivisti ionici – Far esplodere petardi luminescenti può essere un gesto simpatico e propiziatorio, ma il passaggio all’uso di botti fragorosi, pericolosi, sia legali che illegali e maneggiati persino da bambini, è solo un modo pacchiano per voler augurare l’arrivo di un nuovo anno. E vorremmo anche puntare l’attenzione su come questi “botti” abbiano effetti devastanti per il sistema nervoso degli esseri umani e delle altre creature che ci circondano, domestiche e non, ovvero i cani e i gatti che coabitano con i cittadini di Taranto. Ed è proprio per dare un input ad un cambiamento di mentalità che abbiamo indirizzato, all’Amministrazione di Taranto, un’istanza ufficiale in cui chiediamo di emettere ordinanza sindacale per un divieto dei botti nei giorni compresi tra il 24 Dicembre ed il 6 Gennaio p.v..
Noi gradiremmo che i festeggiamenti di fine anno – concludono gli attivisti del Meet Up storico di Taranto – fossero all’insegna della socialità, della solidarietà e della positività, con una comunità cittadina che vive e si incontra in armonia, magari nelle piazze, con musica, eventi, arte e spettacoli (un po’ come viene fatto nelle grandi città d’Italia e del mondo), invece che trascorrere l’ultimo dell’anno correndo a nascondersi dentro le case, abbassando serrande, mettendo cartoni alle vetrate, andando a nascondere la propria auto in luoghi lontani dai palazzi, per evitare di essere colpiti da schegge o immondizia e sperando che il proprio cucciolo non abbia un trauma sentendo i rimbombi delle esplosioni. Insomma vorremmo una Città vivibile e sostenibile, magari iniziando dalla notte di San Silvestro.»