A Grottaglie c’è una chiesa che da secoli caratterizza la periferia cittadina, tanto da essere diventata oramai un usatissimo modo per indicare la zona dove sorge: “Bbascio alli Pauline”, sulla strada che porta all’ex ospizio di mendicità ed al santuario dedicato alla Madonna di Mutata, sfiorando le ultime propaggini della gravina del Fullonese.
Parliamo del convento e della chiesa dedicati a San Francesco da Paola edificati nel XVI secolo per volere dell’Ordine dei frati Minimi. Il terremoto del 1711 danneggiò gravemente le strutture originarie, che vennero quindi ricostruite nello stile barocco che allora andava di moda.
La chiesa ha una unica navata, con tre cappelle per ciascun lato, che ospitano statue e dipinti. In una nicchia tra la chiesa e la sacrestia è custodita la venerata immagine di San Ciro di Alessandria, che viene traslata presso la Chiesa matrice e poi portata in processione per le vie cittadine alla fine di gennaio.
La facciata è semplice a sobria, quasi in contrasto con la rutilante policromia che ci attende all’interno; sul portone di ingresso una lunetta – probabilmente cinquecentesca – con l’immagine del Santo a cui è dedicata, sormontata da un ampio finestrone.
L’interno della chiesa è ricco di decorazioni, con i colori brillanti delle maioliche dei pavimenti che fanno a gara con il dorato degli stucchi e dei fregi, testimonianze della perizia e della fede degli artigiani che li realizzarono.