«La UILM di Taranto valuta positivamente i risultati ottenuti, sinora, da Aeroporti di Puglia con il suo management, guidato dall’amministratore unico Giuseppe Acierno, e dal grande impegno condotto intersettorialmente dai suoi diversi assessorati della Regione Puglia per far divenire centrale, in Italia ed Europa, il polo aerospaziale di Grottaglie e Monteiasi.» Antonio Talò, segretario generale della UILM di Taranto, ha così commentato quanto comunicato da Acierno sulla questione.
«Prevedere tanti posti di lavoro – ha detto Talò – non può che dare speranze a un territorio, quello tarantino, così provato e messo a dura prova dalla grande industria dell’acciaio. Anche se l’alta tecnologia che s’intende sviluppare nell’area aeroportuale dell’aeroporto “Arlotta” di Grottaglie da importanti aziende del settore può apparire distante dagli ambiti della metalmeccanica, se pur la meccatronica è parte importante del nostro settore, come organizzazione sindacale assicuriamo ad AdP, Regione Puglia e imprese che hanno valutato strategico a investire nel sito ionico, tutto il nostro sostegno purché i progetti siano ben chiari e concreti, come siamo certi lo possano essere».
Per la UILM questa «è una grande opportunità per il nostro territorio che si propone, da troppo tempo e spesso con soli annunci, di far nascere attività alternative all’acciaio – spiega il segnatario generale della UILM provinciale – e l’impegno di Aeroporti di Puglia e Regione Puglia sembra, finalmente, andare nella direzione giusta».
Parlando di alte tecnologie Talò evidenzia, comunque, che si «deve continuare a considerare centrale il ruolo che ha svolto e che sta continuando adeguatamente a svolgere Alenia Aeramacchi, sia in termini di occupazione che di sviluppo delle tecnologie innovative come la fibra di carbonio, brevetto tutto italiano, per costruire le fusoliere del Boeing 787. Ma che la committente statunitense Boeing non può continuare a dettare i tempi, anche di natura aziendale, su una primaria società, qual è Finmeccanica e, a seguire, Alenia Aermacchi».
Il timore, a seguire, espresso da Talò è «che, con le prospettive di insediamenti di imprese nel nostro territorio, si continui a considerare l’area di Taranto quale sola risorsa di “mano d’opera” mentre le decisioni e le progettazioni siano fatte in altre località nazionali. Sollecito, per questo, l’imprenditoria tarantina – incalza Talò – a essere protagonista in questo sviluppo che, come ha spigato Giuseppe Acierno, si è già avviato. Non soltanto nella “tradizionale” fornitura di servizi a bassissimo valore aggiunto ma nella ricerca e sperimentazione in modo da offrire ai nostri giovani quelle opportunità di impiego giacché il nostro territorio può contare su professionalità con importanti capacità, frutto del loro impegno nelle scuole e università come il Politecnico di Taranto.
L’essere co-protagonista di questo “futuro – conclude Talo – oltre far divenire più importanti le aziende locali consentirà di evitare quella “fuga di cervelli” al nord o all’estero».