“Si è svolto venerdì 8 luglio uno sciopero assai partecipato dei lavoratori dello stabilimento Finmeccanica / Leonardo di Grottaglie, a causa delle incertezze e della notevole confusione sul futuro produttivo dello stabilimento. Non siamo e non vogliamo essere figli della confusione – spiega in una nota il sindacato FISMIC Confsal di Taranto – Purtroppo siamo giunti ad na fase in cui dall’indignazione si passa all’esasperazione”.
“Esasperazione – prosegue la nota sindacale – che è conseguenza dell’assoluta assenza da parte dell’azienda nel fornire quelle risposte che i lavoratori e le lavoratrici di Grottaglie, indotto e somministrati compresi, chiedono da tempo. Quel che si continua a portare avanti, invece, sarebbero riunioni e ristrette dagli scarsi contenuti di carattere industriale ma che evidenziano poca trasparenza e scarsa chiarezza.
Vogliamo ricordare – sottolinea la FISMIC – quello che sta accadendo nel sito di Grottaglie a coloro che stanno alla finestra ad aspettare che le acque si quietino mentre passa il morto: esiste un indotto che, a causa di scelte politiche scorrette, sta scomparendo dal sito di Grottaglie, pian piano l’azienda lo sta spazzando via: 30 lavoratori il mese scorso, 20 questo mese, 15 il mese prossimo e così via ed ora si prospetta anche l’arrivo, con lo stesso criterio politico, di lavoratori dal sito di Foggia: 10 questo mese, altri 9 a breve e poi chissà chi e quanti altri, senza che Finmeccanica fornisca gli elementi necessari per capire come questo potrà influire sugli attuali carichi di lavoro dei dipendenti attualmente in forza nello stabilimento di Grottaglie.
Le preoccupazioni della FISMIC di Taranto riguardano anche il futuro dei circa 230 lavoratori con contratto di somministrazione già presenti nel sito . Quanto influirà questo nuovo scenario che si sta delineando sul futuro di questi ragazzi?
Nell’unica riunione svolta a Grottaglie con le Segreterie Sindacali Territoriali, il Capo Divisione Aerostrutture di Finmeccanica Alessio Facondo descrisse un piano industriale diverso da quello che vediamo oggi nella sua attuazione, confermato dall’ottima regia del dottor Liotti che aveva invece definito senza ombra di dubbio l’assunzione di tutti i lavoratori somministrati in Alenia e l’internalizzazione dei lavoratori dell’indotto con il più alto valore professionale, in virtù della nuova politica di Finmeccanica, basata su etica e trasparenza, sottolineando che il nuovo modello d’impresa di Leonardo è fondato sulla meritocrazia e sulla valorizzazione delle professionalità.
Tutto questo è in contraddizione assoluta con quanto sta avvenendo. Per la FISMIC nessun rinvio è accettabile ormai: Non siamo più disposti a vivere queste continue incertezze – conclude il sindacato – esigiamo un incontro che illustri quello che è il piano industriale reale e non solo chiacchiere con la speranza di calmare i pochi che sono rimasti a vivere queste battaglie. Vogliamo sapere qual è il destino di Leonardo e dei suoi lavoratori, il bilancio dei primi sei mesi, i correttivi e le spiegazioni sulle continue mezze verità che ci vengono proposte.
Al momento noi vediamo progetti di vendita degli stabilimenti e chiusure come prossimo passo, grazie ad una incapacità manageriale nell’acquisire nuove commesse, perché tutti votati a sanare i conti tagliando l’occupazione e nessuno a progettare o programmare. Per questo pretendiamo un chiarimento sulle condizioni future di Grottaglie”.