Si è tenuta nelle commissioni riunite Attività Produttive, Agricoltura e Politiche dell’Unione europea a Montecitorio l’audizione del vicepresidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Ue, Paolo De Castro, sulla proposta di direttiva comunitaria in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare, la com(2018)173.
La direttiva, di cui l’europarlamentare pugliese è relatore, ha effetti sui produttori e l’intenzione è quella di estenderli anche ai consumatori, coinvolgendo tutto il comparto agricolo e tutti gli operatori a prescindere dal fatturato.
“Lavoriamo nella giusta direzione per fornire uno strumento efficace nel riequilibrare i rapporti commerciali lungo la filiera alimentare, dove gli agricoltori sono la parte debole – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura della Camera – Valutiamo positivamente la necessità di garantire, attraverso questa direttiva, un buon livello minimo comune a tutti gli Stati membri, evitando le triangolazioni da parte di acquirenti che, spostando la sede al di fuori dell’Ue, potrebbero eludere la direttiva. Bisogna poi individuare anche in seguito all’esperienza dell’art. 62, una modalità efficace nei modi e nei tempi di contrasto e contestazione: la soluzione potrebbe essere quella del supporto dell’Icqrf, l’Ispettorato centrale repressione frodi, come già avvenuto con i contratti di vendita del latte”.
La proposta di relazione del vicepresidente De Castro dovrà superare ora lo scoglio dei 600 emendamenti presentati in Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, il cui voto è previsto per il 1° ottobre prossimo. Successivamente approderà in Aula per concludere il suo iter entro il 2018, con il voto finale previsto entro aprile 2019.