l Dipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie del Ministero dell’Interno e l’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) hanno siglato l’attesa convenzione per la trasmissione di dati e informazioni per il rilascio delle certificazioni antimafia.
Un accordo che rappresenta un importante passo verso la sburocratizzazione del comparto primario: sino ad oggi, infatti, i contributi superiori ai 25mila euro risultavano bloccati. La convenzione, disciplinando la gestione delle richieste del certificato, sblocca l’erogazione degli aiuti alle imprese. Nell’accordo AGEA-Viminale vengono stabilite sia le modalità operative sia quelle di tipo informatico del collegamento tra la Banca Dati Nazionale Unica della documentazione antimafia ed il SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), in attuazione di quanto previsto dalla normativa vigente in materia di certificazione antimafia e, inoltre, in conformità alle nuove disposizioni comunitarie in materia di standard di sicurezza informatica.
“Si tratta di un provvedimento che le imprese agricole attendevano da tempo e che ha visto ripagare le associazioni di categoria dei loro sforzi – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, componente M5S della Commissione Agricoltura alla Camera. I ritardi nelle erogazioni degli aiuti ne hanno di fatto pregiudicato la tenuta economico-finanziaria. Siamo coscienti che le imprese italiane debbano scontare un carico burocratico impressionante che taluni stimano in circa 100 giorni di lavoro l’anno sottratti ai campi e all’attività agroalimentare per soddisfare una richiesta di documentazioni e carte incessante ed asfissiante.
Per questo – continua L’Abbate – a Montecitorio siamo al lavoro su una proposta di legge per la semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell’agricoltura e della pesca.
I lavori parlamentari proseguiranno con ulteriori audizioni per elaborare una norma complessa ma necessaria per far sì che questo peso burocratico diminuisca, permettendo alle imprese italiane del primo settore di essere maggiormente competitive nei confronti delle concorrenti estere”.