Proprio nei giorni in cui è in corso la vendemmia delle uve Negroamaro e Primitivo e ortaggi e pomodori sono pronti per la raccolta, grandinate improvvise e nubifragi violenti stanno spazzando via le colture nei campi, segnala Coldiretti Puglia, con danni ingenti su uva da tavola, uva da vino e ortaggi.
“A Lecce tra Guagnano, Leverano e Copertino, culla delle uve Negroamaro, la pioggia battente ha allagato i campi in piena raccolta dell’uva da vino”, denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia. “Ormai stiamo perdendo la speranza che una annata agraria possa filare liscia – aggiunge il Presidente Cantele – perché i bruschi rovesci mandano in fumo programmazione, raccolta, previsioni. Il clima impazzito degli ultimi giorni sta ulteriormente aggravando un quadro reso complicato dall’andamento climatico dell’inverno scorso e sta mettendo a dura prova le capacità tecniche degli agronomi e i budget delle imprese, in particolare di quelle che fanno della qualità e della sostenibilità delle produzioni la propria filosofia, ma che per questi motivi vedono lievitare in modo sensibile i costi in annate così difficili”.
Sono proprio i must della viticoltura pugliese, aggiunge Coldiretti Puglia, ad essere messi a dura prova, il Negroamaro e il Primitivo.
“In provincia di Taranto il maltempo sta imperversando da 10 giorni sulla zona orientale e da ieri anche sulla occidentale – incalza il Vicepresidente di Coldiretti Puglia – danneggiando gli innesti, i vigneti di uva da tavola, gli ortaggi e le uve Primitivo che saranno certamente ridimensionate nelle quantità, perché in alcune zone circoscritte la situazione è così critica che sarà inutile procedere con la raccolta, ma con un lavoro certosino sui grappoli salvati dalla pioggia, riusciremo a preservare la qualità del prodotto. Gli ortaggi ed in particolare i pomodori sono persi, ma in provincia di Taranto i nostri agricoltori stanno denunciando anche muri divelti, strade allagate e inagibili, pareti di masserie crollate”.
La Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico, perché se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi – aggiunge Coldiretti Puglia – dall’altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l’aggravante che l’acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. L’andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile – conclude Coldiretti Puglia – dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica.