Segnali d’allarme ma anche proposte per uscire dalle difficoltà che l’agricoltura pugliese sta vivendo in settori e temi cruciali: Xylella, olivicoltura, caporalato, PAC, Psr e infrastrutture. E’ un vero e proprio “pacchetto anti-crisi” quello consegnato questo pomeriggio dal presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, nelle mani del sottosegretario alla Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate.
L’incontro, tenutosi a Bari nella sede di Confagricoltura Puglia con la partecipazione dei vertici di tutte le federazioni pugliesi, arriva dopo quello romano del 22 novembre scorso, quest’ultimo incentrato sulla crisi che sta investendo il settore dell’olivicoltura, con prezzi dell’olio d’oliva extravergine in caduta di oltre il 20 per cento e un mercato che non decolla.
Nella “casa” di Confagricoltura Puglia, oltre a ribadire le richieste d’intervento urgenti per fermare la crisi dell’olivicoltura, il confronto si è allargato ai diversi temi “caldi” che stanno a cuore alle imprese agricole pugliesi. Nell’articolato documento consegnato al sottosegretario, con cui si è instaurato un dialogo franco ma che si spera anche fruttuoso, Lazzàro ha messo nero su bianco i diversi nodi da sciogliere. A partire dal capitolo Xylella, per il quale Confagricoltura Puglia chiede innanzitutto l’emanazione dei Decreti attuativi conseguenti al cosiddetto “decreto emergenze” (contenenti risorse per 13 milioni, di cui 8 milioni per la ripresa dei frantoi oleari in Puglia e 5 per il sostegno della liquidità per le imprese del settore olivicolo-oleario), un provvedimento fondamentale anche per sostenere le aziende colpite dalle gelate del 2018. E’ importante, poi, la richiesta riguardante la creazione di “una struttura specifica ad hoc ed una procedura straordinaria che consentano di gestire, in modo efficace ed efficiente i primi 300 milioni stanziati per il “piano di rigenerazione” dell’olivicoltura pugliese”, con l’istituzione di una “area di crisi complessa” e la rimodulazione della dotazione finanziaria all’interno del PSR Puglia, destinando prioritariamente i 30 milioni di euro recentemente spostati dalla Misura 4 alla Misura 5 a vantaggio delle aziende colpite della batteriosi.
Confagricoltura Puglia, inoltre, chiede di utilizzare per i reimpianti e gli altri interventi le risorse oggi disponibili nel Fondo di Sviluppo e Coesione FSC; di costituire un Fondo di rotazione con dotazioni rivenienti dalle risorse “liberate” dai progetti del POR 2007-2013; l’adozione di un programma organico di interventi in favore dei territori interessati da Xylella; provvedimenti di accompagnamento all’esodo in favore delle imprese agricole non disponibili ad un processo di conversione colturale per favorire l’assegnazione dei relativi terreni ad altri agricoltori, con priorità per i giovani e le forme aggregate (ad esempio cooperative di conduzione); un piano per la dismissione dei frantoi cooperativi in grave difficoltà finanziaria e di sostegno alle cooperative.
Passando al capitolo della PAC, Confagricoltura Puglia pone l’accento sulla richiesta d’invarianza in termini reali delle spese da destinare al settore agricolo, posizione sinora non sostenuta dall’Italia, per evitare i tagli inaccettabili proposti dalla Commissione non solo nel 2021, ma fino al 2027 (nel complesso 2,7 miliardi di euro in meno per l’agricoltura italiana).
Riguardo al PSR 2014-2020, nonostante qualche timidissimo segnale di ripresa dei pagamenti e le rassicurazioni del Presidente Emiliano, rimane fortissima la preoccupazione sulle sorti del PSR pugliese e – soprattutto – resta assolutamente attuale l’ipotesi di disimpegno da parte dell’UE di parte dei fondi. Un’eventualità che per Confagricoltura Puglia “sarebbe un disastro di proporzioni immani per l’agricoltura pugliese”.
Nel documento vi sono altre due questioni delicate. La prima è la Legge sul Caporalato, per la quale Confagricoltura ritiene opportuno intervenire efficacemente sulla prevenzione del fenomeno, oltre che sulla repressione come fatto sinora. La richiesta principale riguarda modifiche normative “a tutela delle tante imprese che operano nel rispetto della legalità e che subiscono la concorrenza sleale di quanti operano al di fuori delle regole”.
La seconda questione, infine, rimanda al pesante gap infrastrutturale del Mezzogiorno d’Italia e della Puglia in particolare. Il ritardo riguarda essenzialmente strade, ferrovie, aeroporti e strutture e reti per la telefonia e la telematica. L’ammodernamento e potenziamento dei porti, invece, potrebbe intercettare una buona parte delle merci che approdano nel Mar Mediterraneo per rifornire l’Europa, consentendo alla Puglia d’essere protagonista delle grandi rotte del commercio internazionale. Lo spessore della dotazione infrastrutturale locale, intesa come capacità effettiva di funzionamento delle reti di trasporto, è per l’organizzazione agricola “una condizione essenziale per ampliare il mercato potenziale attraverso una riduzione dei tempi necessari a raggiungere una certa destinazione”, ma anche per rendere la Puglia “più attrattiva per investimenti nazionali ed esteri”.
Cassese: “Incontro positivo”
“Voglio esprimere la mia soddisfazione per l’esito dell’incontro avuto oggi con la filiera olivicola in merito alla crisi che attraversa il settore in Puglia, incontro fortemente voluto dal sottosegretario Giuseppe L’Abbate, che con tempestività ha creato questa occasione di confronto fruttuosa, ascoltando i diversi attori del comparto presenti e offrendo proposte concrete volte alla soluzione del problema.” E’ il commento del deputato Gianpaolo Cassese, componente della Commissione Agricoltura, a conclusione della riunione che si è svolta questa mattina presso la Camera dei Deputati tra il sottosegretario alle politiche agricole, le associazioni dei frantoiani e dei produttori olivicoli puglliesi sulla crisi che attraversa il comparto, in vista del Tavolo nazionale di filiera del prossimo 4 dicembre al Mipaaf
“Ci rendiamo conto che, di fronte alla emergenza che stiamo vivendo in Puglia per quanto riguarda il settore olivicolo – sia a causa del batterio Xylella che dei ripetuti episodi metereoligici distruttivi degli ultimi due anni – servono proposte concrete e non solo solidaristiche e generiche affermazioni di buona volontà. Il sottosegretario L’Abbate in tal senso ha offerto una prospettiva al comparto, condividendo e indicando le iniziative che metterà in campo nell’immediato per favorire la ripresa di un settore così vitale per la Puglia e per il made in Italiy ” prosegue il deputato.
“Tra gli impegni, accolti con favore dagli interlocutori presenti, quello di favorire l’ammasso privato, al fine di stabilizzare il mercato e prevenire ulteriori danni al settore. Vale la pena ricordare – aggiunge Cassese – che per l’ eccesso di offerta dopo il raccolto 2018/19, i prezzi nei mercati spagnolo, greco e portoghese sono stati particolarmente bassi, basti pensare che il prezzo dell’olio extra vergine di oliva spagnolo riferito a metà ottobre era del 33% inferiore alla media quinquennale”
“Un’altra proposta messa sul tavolo da L’Abbate è stata quella di istituire la Commissione Unica Nazionale sull’olio. Una misura che favorirebbe la trasparenza sui meccanismi che portano alla formazione dei prezzi” aggiunge il deputato.
“Insomma, finalmente impegni concreti da parte del Governo, ed una nuova modalità di approcciare le problematiche del comparto, che per essere affrontate non possono più fare a meno, come è stato purtroppo negli anni passati, di una visione strategica comune e di ampio respiro, che punti a fare sistema e a guardare lontano”.
L’Abbate: “sosteniamo la crisi olivicola che ha colpito la Puglia”
“La crisi che ha colpito l’intera filiera olivicola, in particolare in Puglia, sembra non avere fine. E le cause sono da ricondurre a vari fattori, oltre la Xylella e le gelate degli ultimi tempi. È quindi necessario intervenire tempestivamente, affiancando alle soluzioni a lungo periodo, anche degli interventi imminenti, al fine di scongiurare ulteriori danni alle imprese olivicole del settore già fortemente in difficoltà”. Lo dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole del MoVimento 5 Stelle Giuseppe L’Abbate, durante l’incontro di oggi a Montecitorio con i rappresentanti di settore.
“È importante sostenere in ogni modo i frantoi, vista la totale assenza di mercato e una situazione di totale stallo sui prezzi, a fronte invece di grandi quantità prodotte, con il rischio di dover sospendere la campagna. Tutto questo rende prioritario comprendere le azioni imminenti da mettere in campo per sostenere il comparto come l’ammasso privato o la Commissione Unica Nazionale sull’olio per garantire maggiore trasparenza sulla formazione dei prezzi. Oltre ad intervenire per decidere se destinare i 5 milioni di euro che abbiamo stanziato nella conversione in legge del Decreto Emergenze Agricole in sostegno alle imprese per i mutui. A lungo termine, poi, dobbiamo lavorare per tutelare i produttori dalla concorrenza sleale degli oli spacciati per extravergine con prezzi più bassi rispetto a chi invece rispetta gli standard di qualità sia attraverso una armonizzazione dell’impianto sanzionatorio sia puntando ad un olio extravergine di oliva di alta qualità. Oggi, insieme a tutta la filiera del settore ci siamo confrontati, ascoltando le richieste degli attori del settore, al fine di portare soluzioni concrete e condivise al Tavolo nazionale previsto per il prossimo 4 dicembre con la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova. In sinergia con tutti gli operatori del settore, continueremo a lavorare per sostenere la filiera olivicola, eccellenza del nostro made in Italy”, conclude L’Abbate.