ospedale CUP SS. Annunziata Taranto
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Ogni anno, nel mese di agosto, si registra un aumento degli accessi al Pronto Soccorso, a causa sia delle patologie legate al caldo sia degli incidenti stradali e degli infortuni, di solito più frequenti durante le vacanze.

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Proprio in questo periodo decisamente più “caldo”, a fronte di un ridotto numero di medici e infermieri in servizio, la Direzione strategica della Asl Taranto ha voluto redigere ed esplicitare la procedura da seguire per gli eventuali accompagnatori, in modo da ridurre nervosismi e equivoci che possono portare a episodi di rabbia incresciosi per gli assistiti e per i sanitari.

Le nuove regole per l’accesso degli Accompagnatori

La procedura, riportata sui manifesti affissi all’interno e all’esterno del Pronto soccorso, ha regole semplici: ogni paziente indicherà in fase di triage un solo accompagnatore, questi consegnerà il proprio documento di identità e riceverà un pass da indossare durante la permanenza al Pronto Soccorso. In questo modo, sarà identificato facilmente dal personale in servizio e potrà ricevere tutti gli aggiornamenti sullo stato di salute del proprio congiunto; si eviteranno affollamenti o l’accesso di persone non autorizzate.

Informazioni via telefono

Agli accompagnatori, poi, verrà fornito anche il numero di telefono al quale si potrà eventualmente chiamare per ricevere informazioni utili sullo stato generale del paziente.

“I professionisti del Pronto Soccorso lavorano in condizioni difficili – ha affermato il direttore sanitario Asl Taranto – per questo identificare con chiarezza un solo riferimento per ogni paziente potrà migliorare lo scambio di informazioni, evitando per quanto possibile quella sensazione di abbandono che i parenti dei pazienti soffrono mentre sono in attesa del proprio turno”.

Obiettivo: ridurre screzi e nervosismo

L’obiettivo è quello di ridurre screzi e nervosismo: “È necessario uno sforzo da parte di tutti in termini di collaborazione, educazione e rispetto reciproco – ha affermato il direttore generale – da parte dei pazienti e degli accompagnatori per permettere ai medici e agli infermieri di lavorare al meglio delle proprie possibilità; da parte del personale sanitario per garantire ai pazienti giustamente preoccupati un approccio più umano”.

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