“Progetto Mare: alimentazione e vita”, ha l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica soprattutto nei contesti cittadini in cui sono presenti una forte precarietà socioeconomica e alti tassi di disoccupazione. Un impegno per la scuola che trova sintesi in “Insieme per la scuola” e “Resto al Sud.”
Taranto è una serie di stereotipi abusati su cui pochi paiono disposti a fare autocritica. Ma Taranto è anche futuro, per sé e per il Paese; è prendere coscienza che ci sono tante persone disposte a darvi forma mettendo assieme due risorse quali i giovani e il mare. Con grande competenza, in un clima equilibrato, con il contributo di chi ha sviluppato competenze diverse e le mette a disposizione della grande comunità tarantina. Di questo e altro si è parlato nel convegno Scuola e territorio: dai localismi all’Europa. Una politica di intesa nella lotta alle dispersioni sociali organizzato dall’Istituto comprensivo Galileo Galilei di Taranto, con il patrocinio del Comune, del Municipio 5 Valpolcevera (Genova) e della Regione Puglia con il sostegno di Conad.
Il convegno chiude la fase dedicata alla ricerca di laboratorio e all’approfondimento di “Progetto Mare: alimentazione e vita”, che ha l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica soprattutto nei contesti cittadini che vivono una forte precaria realtà socio economica e alti tassi di disoccupazione. In questa fase, 80ragazzi di età compresa tra 10 e 14 anni, provenienti dagli istituti dei quartieri Città Vecchia e Tamburi, hanno incontrato esperti in maricoltura e biologia del mare sperimentando un modo nuovo di fare scuole, grazie alle lezioni tenute in mare aperto.
“L’impegno di Conad a sostegno della scuola è costante; non tanto in riferimento ai contenuti didattici, sui quali non abbiamo alcuna competenza per intervenire, bensì in riferimento a quel rapporto pubblico-privato che si sta rivelando la scelta migliore per superare le inefficienze e le lacune strutturali di uno Stato che ha smesso di investire nella scuola e nella formazione”, fa notare il direttore customer marketing e comunicazione Conad Giuseppe Zuliani. “Sosteniamo la scuola con una serie di iniziative che spaziano da Insieme per la scuola, finalizzata a donare materiali didattici, attrezzature informatiche e multimediali e altri articoli per lo svolgimento delle attività scolastiche per un importo che in tre anni ha superato i 10 milioni di euro, a Resto al Sud, un progetto di Resto al Sud Academy nato per ricercare talenti digitali da sostenere e indirizzare a nuove professioni sottraendoli allo stereotipo che il Sud è sinonimo di rassegnazione, di rinuncia. E’ il nostro modo di rafforzare il legame con il territorio, restituendo alle comunità ciò che ci viene dato in fiducia, reputazione e ricchezza economica. Progetti importanti anche per generare e affermare a valle una logica di filiera”.
Il “Progetto Mare: alimentazione e vita” nasce come percorso formativo per contrastare l’abbandono scolastico – nel 2014 nella città di Taranto si è attestato al 12 per cento, ma le situazioni critiche per bocciature, ritiri formalizzati e frequenze saltuarie delle lezioni portano tale percentuale al 25 per cento – e formare i ragazzi per la loro crescita in previsione di un inserimento attivo nella società e nel mondo del lavoro. Rivolgendo attenzione alla zona più problematica di Taranto, quel quartiere Tamburi che confina con l’area dell’Ilva e vive di un alto tasso di disoccupazione associato a degrado urbano e famiglie in situazione di disagio, con Progetto Mare si intende favorire lo sviluppo di professionalità che possano “leggere” il territorio dando vita a nuova imprenditorialità ma anche individuare e valorizzare le ricchezze presenti nel territorio in vista di uno sviluppo agroalimentare realmente sostenibile.
Con “Progetto Mare: alimentazione e vita” si è dato vita ad una rete di relazioni interne alla città di Taranto, ma, soprattutto, è stato il punto di partenza per costruire rapporti con altre realtà locali. A tal fine è stata stretta una collaborazione con un analogo progetto che interessa alcuni istituti di Genova. Una sperimentazione, al momento, ma che in futuro sarà generalizzata a diversi ambiti territoriali della provincia.