«Salvare il presidio della Banca d’Italia nella città di Taranto, significa lanciare un segnale netto di presenza delle istituzioni governative su questo territorio. Un messaggio coerente con quell’idea di attenzione particolare verso questo territorio che i governi nazionali hanno inteso porre in essere. Un salvataggio necessario in un periodo in cui la trasparenza, il controllo e la vigilanza sulla grande mole di risorse economiche che riguarderanno l’ambientalizzazione e la bonifica dei siti inquinanti, ma anche il porto, è più che mai pre-criterio di legalità.» E’ quanto dichiara il Segretario provinciale della FISAC-CGIL, Damiano Maggi, che insieme al segretario generale della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra, venerdì mattina alle ore 10.00 incontrerà la stampa per denunciare il rischio di cancellazione della sede di Taranto della Banca Centrale Italiana.
«L’allarme lanciato dalla CGIL categoria bancari – spiega un comunicato dell’associazione sindacale, si svilupperà anche in una serie di azioni di contrasto al piano di chiusura che Banca d’Italia intende attuare entro il 2018 e che vede sul territorio regionale proprio la cancellazione della sede tarantina.»
«Probabilmente è arrivato il momento di allertare istituzioni e attori economici presenti sul territorio che non hanno ancora piena consapevolezza di cosa significherebbe la chiusura della sede di Taranto – dice Giuseppe Massafra – e delle ricadute non solo occupazionali, ma anche economiche, produttive e di vigilanza che questa nefasta decisione comporterebbe.»
Nella conferenza stampa di venerdì la CGIL esporrà le ragioni del no e presenterà le modalità di protesta contro il Piano della Banca d’Italia.