«A Tangeri, in Marocco, è ripresa la cattura dei pesci spada con l’uso illegale di reti derivanti. Dalle immagini diffuse da Oceana, l’organizzazione internazionale per la conservazione dell’ambiente marino, emerge la presenza di imbarcazioni di piccole dimensioni che, con l’aiuto di pescherecci, procedono alla cattura di pesce spada nello Stretto di Gibilterra, contravvenendo alle disposizioni vigenti in materia.»
«Il costo del pesce spada pescato secondo le descritte ed illegali modalità è nettamente inferiore al prezzo di vendita in Italia, con gravi ripercussioni per il comparto ittico e la rete di commercio nazionale – afferma la senatrice Daniela Donno (M5S), prima firmataria dell’interrogazione e componente della Commissione Agricoltura al Senato – L’attività di pesca illegale deve essere arrestata.
Per queste ragioni, abbiamo presentato un’interrogazione indirizzata ai Ministri Martina, Mogherini e Galletti dove chiediamo la promozione di un piano di azione che arresti l’importazione di pesce spada e di qualsiasi prodotto ittico pescato illegalmente, mediante il potenziamento di servizi di ispezioni a terra che verifichino le evidenze di pesca illegale.
Non solo, chiediamo che, nei confronti dei territori esportatori coinvolti, cioè quelli che si avvalgono di strumenti illeciti, si adottino misure che ostacolino la relativa attività di pesca illegale. In questo senso, bisogna sostenere e incrementare la pesca locale, il commercio ittico interno e la piccola e media imprenditoria ittica italiana.»