Oltre che godere di uno spettacolo divertente ed emozionante, assistere ad una commedia di Gaspare Mastro permette una immersione completa nella tante sfaccettature della sua arte: ascoltare i dialoghi richiama alla mente le vicende raccontate nelle sue poesie così come contemplare le scenografie riporta alla mente gli scorci di Grottaglie riprodotti nei suoi quadri.
Tutto questo coinvolgimento sinestetico trova un ulteriore esaltazione nella passione che questo autore a tutto tondo mette in ognuna delle sue opere, che come gioielli di un prezioso diadema, messi insieme danno un totale ben maggiore della semplice somma aritmetica delle singole, sia pur preziose parti.
Una commedia sull’amore, anzi sugli amori
Come in ogni opera di Gaspare Mastro, sono i sentimenti a farla da padrone; e ne “L’amante ti maritima” già dal titolo si ha un chiaro indizio di quale sarà l’argomento trattato. Ma sbaglierebbe di grosso chi pensasse che si tratti solo di tradimenti e fedifraghi; in questi due atti sapientemente portati in scena da ben ventisei componenti del Gruppo Teatro Carmine sono i tanti aspetti dell’amore ad essere il motore delle vicende che si svolgono in una piccola ma popolatissima ‘nchioshia del centro storico.
L’amore coniugale e quello mai coronato dal matrimonio, quello di un marito che si presta a fare da complice ad una improbabile cartomante spagnola e quello della moglie che lascia la vita milanese per seguire il marito in pensione che torna alla casa materna; e poi quello delle madri per i loro figli – trentenni mammoni o scolari indisciplinati che siano – e quello tra sorelle, unite nonostante le differenze caratteriali; ragazze determinate a non sottostare a fidanzamenti troppo soffocanti e autisti tuttofare che scoprono che non è mai troppo tardi per dichiarare i propri sentimenti.
Una trama sfaccettata e coerente
Tra le tante caratteristiche delle commedie di Gaspare Mastro c’è la impossibilità di svelare compiutamente trama e colpi di scena, e anche “L’amante ti maritima” non fa eccezione, con i tanti intrecci che legano i protagonisti delle tante vicende raccontate.
Nonostante la ricchezza degli episodi messi in scena, la commedia scorre senza intoppi e ciascuno dei personaggi ha tempo e modo di mettersi in luce e caratterizzare la sua vicenda, aggiungendo la sua tessera ad un puzzle che Gaspare Mastro ha ideato e diretto con sapienza e maestria.
“L’amante ti maritima” è la ventesima commedia inedita portata in scena in quasi trent’anni di carriera; un traguardo che già da solo dice tutto e testimonia di una passione e di una fantasia che sembra inesauribile.
Auguriamo a Gaspare Mastro ed al Gruppo Teatro Carmine altrettanti anni di successi e applausi, magari anche in altri teatri “fore porta” che sapranno ben comprendere il dialetto grottagliese usato nei dialoghi, che lungi dall’essere un limite rappresenta uno dei tanti pregi di questa commedia che parte da una piccola porzione del nostro centro storico per mettere in scena storie che sono universali ed eterne.