Le Chiese e le Cappelle di Grottaglie nei dipinti di Gaspare Mastro

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Il 2024 è senz’altro un anno di grande soddisfazione e impegno per Gaspare Mastro, prolifico e multiforme artista grottagliese.

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Alcune sue poesie, illustrate da dipinti a tema, sono state recentemente raccolte in un volume il cui ricavato è destinato a sostenere l’ennesima attività di tutela dei più deboli organizzata dalla associazione di “Medici per San Ciro”. Tra la fine di aprile e gli inizi di maggio andrà invece in scena “L’amante ti maritima”, la sua nuova commedia che – come sempre – farà divertire e riflettere.

La mostra di Pasqua

Ad arricchire ulteriormente il panorama delle sue opere si è aggiunta anche la esposizione di quadri dedicati a chiese e cappelle di Grottaglie. Una mostra che è oramai un tradizionale appuntamento di Pasqua per i tanti che apprezzano il tratto caldo e nostalgico di questo artista, capace di coniugare immaginazione e memoria, storia e fantasia.

Tanti i quadri esposti, quasi tutti dedicati a edifici ospitati nel centro storico di Grottaglie, con eccezioni famose come la chiesa dei Paolotti e quelle forse meno conosciute, come la chiesa di San Nicola o quella dedicata a Santa Maria delle Grazie.

Un viaggio nel tempo e nella memoria

Come sempre accade, le opere di Gaspare Mastro hanno la capacità di prenderti per mano e accompagnarti senza fretta in un viaggio nello spazio e nel tempo, in cui gli adulti tornano bambini – ritrovando i luoghi della loro infanzia – e i bambini assaporano il gusto della età adulta, avvicinandosi a usanze, riti e abitudini oggi meno praticate ma – speriamo! – non del tutto dimenticate.

Ri-scopriamo strade e ‘nchiosce, ritroviamo chiese e cappelle dove oggi ci sono ruderi o autorimesse, ci illuminiamo comprendendo il significato di toponimi su cui per anni ci siamo arrovellati (è successo ad una signora, quando ha finalmente scoperto dove fosse ubicata la “Matonna d’ lu Patro”).

Una esperienza coinvolgente

Ulteriore valore aggiunto alla bellezza coinvolgente dei quadri esposti lo fornisce la cortese accoglienza di Gaspare Mastro, che ha un sorriso ed un saluto per tutti coloro che godono della sua ospitalità.

Il tempo si ferma a parlare con lui, ritrova un vecchio amico anche chi lo incontra per la prima volta, lo sguardo si sofferma sui colori della sua tavolozza e i ricordi – dove vacillano – trovano nelle didascalie approntate dal professor Elio Francescone un sicuro ausilio a ricostruire la storia e le origini di luoghi che hanno fatto la storia.

L’unico difetto di questa mostra è la sua breve durata, sebbene – parafrasando un poeta moderno – le cose belle durano poco, come la fioritura di una rosa.

La speranza è che si trovino sostenitori e mecenati che decidano di raccogliere queste e altre opere in un catalogo che possa essere d’ausilio a conoscere, amare e tutelare i luoghi che raccontano di un passato che è ancora presente, e sempre – ci auguriamo – lo sarà.

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