All’Ospedale Di Venere di Bari arriva la mammografia con mezzo di contrasto.
La metodica definita CEM (Contrast-Enhanced Mammography) e’ una indagine di secondo livello avanzata, impiegata per individuare lesioni neoplastiche della mammella e garantisce immagini di alta precisione.
La CEM e’ una valida alternativa alla risonanza magnetica per quasi tutti i casi, tranne nello studio delle protesi e delle patologie quali papillomatosi, oltre ad essere molto più tollerata dalle pazienti, vista la rapidità dei tempi di esecuzione.
Dopo il San Paolo, la ASL di Bari raddoppia così l’offerta assistenziale per quanto riguarda le diagnosi di tumori maligni al seno nell’ambito dello screening, fornendo risposte più veloci alle pazienti che si rivolgono ai centri senologici dell’azienda sanitaria per aderire ai programmi di prevenzione gratuiti.
La CEM consiste nella somministrazione di mezzo di contrasto iodato nel corso di una mammografia ad alta e bassa energia: a distanza di due minuti dalla somministrazione del liquido, il software elabora delle immagini e riscontra le lesioni patologiche.
I tumori maligni hanno una vascolarizzazione autonoma, il mezzo di contrasto ristagna per qualche minuto nella lesione e l’apparecchiatura, con cui si procede a questo tipo di mammografia, permette di evidenziare la posizione e la dimensione del tumore stesso. A differenza della risonanza, per la quale restano determinate indicazioni, la mammografia con contrasto permette una più agevole posizione della donna che rimane in piedi durante l’esame: tale posizione aiuta anche il medico nella analisi della mammella, che, spesso, nella posizione sdraiata, può ostacolare l’osservazione. L’esito e la refertazione sono immediati.
Nel corso del 2023 sono stati rintracciati complessivamente dalla Unità operativa senologica del Di Venere 380 lesioni neoplastiche mammarie, su 647 biopsie eseguite nell’ambito dello screening oncologico.