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Una chiesa del Carmine gremita in ogni ordine di posto, con gente assiepata fuori, nel piazzale dedicato a Papa Giovanni XXIII, ha dato l’ultimo saluto a Domenico Cassalia.

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Imprenditore molto conosciuto in città ha raccolto quanto ha seminato: una grande folla di gente intervenuta in modo composto e silenzioso, ha onorato la sua figura.

“Di fronte alle richieste di aiuto ha sempre fatto la sua parte, non con le parole ma con i fatti.” Cosi ha raccontato di lui Mons. Gerardo, durante l’omelia dei funerali. Don Marco ha ricordato come Domenico Cassalia abbia saputo esser vicino alla comunità tarantina ogni qualvolta è stato chiamato in causa. Senza promesse o parole al vento ma con un laconico: “Adesso vediamo, cosa possiamo fare”. “E da lì che”, racconta Mons. Gerardo, “tic, tac, tic, tac…partiva il suo programma per rispondere a quella richiesta di supporto”.

Rappresentanti istituzionali e politici, rappresentanti della economia e della industria, rappresentanti della cultura e dello sport, ma anche tanti cittadini, gente comune, hanno assistito in un composto silenzio alla funzione, accompagnando il feretro dalla navata fino al piazzale.

Tanti i messaggi di cordoglio e gli abbracci per il figlio, Antonello, in piedi per tutta la durata della funzione.

Un ultimo saluto composto ed elegante, cosi come composta ed elegante, mai sopra le righe, è stata la vita di Domenico Cassalia.

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