Cozze di Taranto: raccogliendo le sollecitazioni delle associazioni di categoria della mitilicoltura, l’amministrazione Melucci si sta muovendo cona una richiesta alla Regione per proclamare lo stato di calamità del settore.
Le alte temperature di queste settimane, infatti, hanno fiaccato la produzione, mettendo a rischio anche le attività di raccolta future.
Allevamento Cozze di Taranto
La cozza tarantina, detta anche cozza gnure, ovvero “cozza nera” in dialetto tarantino, è il mitilo (Mytilus galloprovincialis) allevato nella zona di Taranto, in particolar modo nel mar Piccolo, dove la mitilicoltura è praticata da secoli.
Il prodotto ittico è inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali pugliesi riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole.
Cozze di Taranto: leva per la diversificazione
«Attraverso la condivisione e l’ascolto – le parole dell’assessore allo Sviluppo Economico Fabrizio Manzulli – abbiamo trovato con i produttori la strada migliore per sostenerli in questo momento così complesso. Serviva un atto concreto, infatti, e dopo i passaggi con la commissione consiliare Ambiente presieduta da Paolo Castronovi, grazie all’impulso del sindaco Rinaldo Melucci, abbiamo avviato questo iter che, lo auspichiamo, darà le prime risposte concrete che il settore richiede, a sostegno di una produzione che impegna decine di realtà tarantine e che, soprattutto, ha un forte valore identitario. La mitilicoltura è una delle leve della diversificazione sulle quali stiamo investendo per offrire al territorio una prospettiva diversa, ci auguriamo che questa attenzione sia prioritaria anche per gli tutti i livelli istituzionali, a partire dal Governo».
Le Cozze di Taranto famose già nella Magna Grecia
Già in epoca magnogreca e romana, infatti, fonti letterarie narrano della ricchezza e della bontà dei mitili della città dei due mari. Questa descrizione è stata ripresa anche nel corso del XVI e XVII secolo da autori come Tommaso Niccolò d’Aquino nelle sue “Deliciae Tarantinae”.