San Cataldo
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San Cataldo è tra i santi più conosciuti e venerati dalla Chiesa Cattolica in diverse città. Il suo culto e venerazione sono diffusi in diverse parti d’Italia.

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San Cataldo, oltre a ricevere un particolare culto in Irlanda, sua patria, e in Taranto, è venerato anche in molte altre località, tra le quali i seguenti comuni: Corato, arcidiocesi di Rossano-Cariati e Cirò Marina (diocesi di Crotone-Santa Severina) e numerose località. Il Santuario principale si trova a Taranto, ma ne esistono diversi in altrettante località. Ma scopriamo di più sulla storia e sulla vita del Santo irlandese, giunto in Italia.

Indice

Chi è San Cataldo?

San Cataldo nasce a Munster, tra 610 e il 620 e muore a Taranto, si stima, l’ 8 marzo 685; è stato un monaco cristiano irlandese. Nato da genitori ferventi cristiani, viene cresciuto ed educato nell’amore per la preghiera, l’ubbidienza, l’ordine e lo spirito di sacrificio. Alla morte dei genitori dona l’eredità ai bisognosi e studia nel monastero di Lismore finché non viene ordinato sacerdote, poi diventa conduttore del monastero e successivamente Vescovo.

San Cataldo a Taranto

Il santo sarebbe giunto a Taranto. Una leggenda racconta che questa scelta fu per volere divino: durante il soggiorno in Terra Santa, mentre era prostrato sul Santo Sepolcro, gli sarebbe apparso Gesù che gli avrebbe detto di andare a Taranto e di rievangelizzare la città ormai in mano al paganesimo. San Cataldo allora, salpando con una nave greca diretta in Italia, intraprese un lungo viaggio che lo portò a sbarcare nel porto dell’attuale Marina di San Cataldo, località a 11 km da Lecce che porta il suo nome.

Sempre secondo la tradizione, il santo avrebbe lanciato un anello in mare per placare una tempesta e in quel punto del Mar Piccolo si sarebbe formato un citro, cioè una sorgente d’acqua dolce chiamata “Anello di San Cataldo”, tuttora visibile sotto forma di “polla d’acqua dolce”.

A Taranto Cataldo compì la sua opera evangelizzatrice, facendo abbattere i templi pagani e soccorrendo i bisognosi. In quel periodo si recò anche nei paesi limitrofi, tra cui Corato in provincia di Bari, di cui divenne patrono avendo per tradizione liberato la città dalla peste.

Morì a Taranto l’8 marzo del 685 e fu seppellito, come era stata sua volontà, sotto il pavimento del duomo, nella parte orientale allora chiamata san Giovanni in Galilea, in corrispondenza dell’attuale battistero. La tomba, della quale si era perduta la memoria a causa della distruzione di Taranto, compiuta dai Saraceni nel 927, fu ritrovata il 10 maggio 1071, durante i lavori di scavo per la nuova cattedrale voluta dal vescovo Drogone.

Le reliquie furono poste sotto l’altare maggiore del nuovo edificio, per essere poi traslate in una nuova cappella della cattedrale, dove attualmente si trovano.

San Cataldo arriva a Grottaglie

La statua e le reliquie di San Cataldo a Grottaglie

Il culto del Santo

Fonti e bibliografie consolidate vogliono che il 10 maggio 1071, mentre si scavavano le fondamenta per la riedificazione della cattedrale della città, distrutta dai saraceni nel 927, sia stata ritrovata, sulla scia di un profumo inebriante, una tomba, contenente il corpo attribuito al Santo con una crocetta aurea celtica su cui, successivamente al ritrovamento fu incisa la parola CATALDVS.

Dal ritrovamento del corpo il culto di san Cataldo si sviluppò nella fede dei tarantini, che gli dedicarono il luogo del ritrovamento e lo scelsero come Patrono della città. A Taranto in suo onore fu fondata nel XV secolo la Confraternita di San Cataldo, che è la più antica di Taranto.

La tradizione gli attribuisce numerosi miracoli compiuti a Taranto, tra i quali si rammentano i più importanti: avrebbe restituito la vista a un fanciullo e fatto tornare in vita un muratore, avrebbe guarito un cieco e una giovane pastorella muta. Viene invocato contro le guerre, le epidemie e la morte improvvisa.

Il culto di san Cataldo è legato anche a opere di assistenza sanitaria ed enti pubblici che portano il suo nome, in segno di fede e di riconoscenza per la sua protezione.

La Festa Patronale a Taranto

La festa patronale di San Cataldo a Taranto si svolge in circa 3 giorni, solitamente l’8, il 9 e il 10 maggio. I grandi festeggiamenti prevedono di solito un ricco programma sia civile che religioso, con momenti di fede e celebrazioni e momenti di spettacolo.

Si comincia di solito l’8 maggio, dopo la Santa Messa dalla Basilica di San Cataldo, il simulacro del Santo irlandese, come da tradizione, viene imbarcato sulla nave “Cheradi” per la solenne processione a mare. La tradizione vuole infatti che la sera dell’8 maggio la statua argentea del santo esce in processione dal Duomo in città vecchia per prendere il largo su di una grande nave messa a disposizione della Marina Militare.

Nello specchio del Mar Grande tante imbarcazioni, piccole e grandi, sono raccolte ad attendere ed a fare da scorta alla statua del santo. I fuochi d’artificio e le sirene delle barche salutano l’effige del santo al suo passaggio in mare: dal mare Grande, attraverso il canale navigabile, per poi giungere nel Mar Piccolo, si rinnova simbolicamente la benedizione alla città, per fare infine rientro in città vecchia dove una nuova processione accompagnerà la statua sino al Duomo.

E’ un momento molto suggestivo che si svolge al tramonto vede sempre una grande partecipazione sia in mare, sia a terra, dove tanti fedeli e cittadini, affacciati nelle zone adiacenti il Ponte Girevole, salutano il passaggio del Santo Patrono.

Il 9 maggio, di solito c’è il coinvolgimento delle varie chiese distribuite nella Città Vecchia fra la Cattedrale, piazzale De Tullio, piazza Monteoliveto, largo Innocentini, piazza Castello, il salone dell’Arcivescovado, palazzo Galeota e il Chiostro di Santa Chiara, dopo le celebrazioni eucaristiche hanno luogo spettacoli folkloristici e canori, postazioni gastronomiche, rassegne ludiche e artistiche.

Il 10 maggio è il momento della solenne processione a terra. Parte dalla Basilica di San Cataldo e attraversa Largo arcivescovado, Corso V. Emanuele II, Piazza Castello, Via Matteotti, via Margherita, via Anfiteatro, Via Berardi, Piazza Immacolata, via d’Aquino. Dal balcone della Chiesa del Carmine S.E. Mons. Arcivescovo rivolge il saluto alla Città ed all’Arcidiocesi ed impartisce la solenne benedizione. Da non perdere in serata, sotto l’affascinante cornice del Castello Aragonese, emozionanti fuochi pirotecnici si stagliano tra mare e cielo.

In tutti e tre i giorni sarà possibile passeggiare nel tradizionale mercatino dell’artigianato in via Garibaldi, in città vecchia.

Il programma della festa a Taranto 2024

Tanti appuntamenti sia civili che religiosi nei giorni dedicati ai festeggiamenti del Santo Patrono della città di Taranto, San Cataldo. Ecco nel dettaglio tutte le date e gli orari.

Festa di San Cataldo a Taranto. Ecco il programma

 

 

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