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Il comparto vitivinicolo è quello che ha maggiormente subito i danni della pandemia, a iniziare dalle chiusure imposte a ristoranti e bar, in Italia e all’estero.” Lo ha dichiarato Gianpaolo Cassese, al termine del question time tenutosi oggi in commissione Agricoltura alla Camera sullo stato dei pagamenti per il comparto vitivinicolo.

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Più di 5000 domande al ministero

Per la riduzione delle rese sono giunte al Ministero delle Politiche Agricole 5.480 domande, con una richiesta di contributo di 38,2 milioni di euro di cui circa 6 milioni saranno erogati il 20 aprile. Per la distillazione di crisi, invece, le domande sono state 134 per 13,9 milioni di euro a cui si sommano i contributi integrativi regionali, che per quanto riguarda la Puglia sono 2,5 milioni di euro. Con lo stoccaggio privato, invece, si è superato lo stanziamento iniziale previsto in 9,54 milioni di euro.

Altri 10 milioni di euro nella Legge di Bilancio

Per questo – ha reso noto il parlamentare ionico, in Legge di Bilancio abbiamo inserito ulteriori 10 milioni di euro ed è necessario raddoppiare i fondi affinché si possa erogarli celermente con il decreto attuativo già in lavorazione. A ciò si aggiunge la distillazione di crisi su cui invitiamo il Mipaaf ad aumentare il contributo così da renderlo finalmente appetibile per le imprese.

I livelli di vino in cantina, infatti, sono tuttora elevati: a dare una boccata d’ossigeno ha contribuito il cosiddetto pegno rotativo, inserito con un nostro emendamento al ‘Cura Italia’. Uno strumento da diffondere sempre più, con cui siamo riusciti a garantire nuova liquidità al settore”.

Una situazione grave per la Puglia

“Una situazione critica – ha ricordato il deputato pentastellato – che colpisce gravemente anche la Puglia, dove quasi 4 cantine su 10 sono in difficoltà e, come hanno denunciato le associazioni di categoria, oltre 6,5 milioni di litri di vino sono fermi nelle cantine.

L’intervento del Governo è stato importante ma è bene accelerare sulle erogazioni dei fondi messi a disposizione del settore, sburocratizzando le procedure che coinvolgono Agea, e focalizzandosi sulle misure che hanno trovato migliore accoglienza tra le imprese come lo stoccaggio privato e la distillazione di crisi”.

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