Si è svolto in videoconferenza il primo incontro con cui ha preso avvio, con il coordinamento della Borsa Merci Telematica Italiana, il percorso per l’istituzione della Commissione Sperimentale Nazionale sul grano duro.
Luogo di confronto tra produttori e trasformatori
Il confronto tra le associazioni agricole più rappresentative nel settore produttivo cerealicolo e la parte agroindustriale di Italmopa è stato finalizzato alla condivisione della bozza di regolamento del funzionamento stesso della Commissione, che mira a divenire luogo di confronto tra produttori e trasformatori.
Fanno parte della Commissione Sperimentale Nazionale i rappresentanti di Italmopa, Associazione Mugnai Industriali d’Italia, e per il mondo agricolo le associazioni Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri e Liberi Agricoltori. I lavori proseguiranno nelle prossime settimane per concordare ulteriori aspetti sul regolamento di funzionamento.
“Un giorno importante per la filiera cerealicola italiana”
“Si tratta di un giorno importante per la filiera cerealicola italiana che, da oggi, seppur nella forma sperimentale, potrà contare su uno strumento cruciale per la rilevazione dei prezzi delle varie tipologie di grano duro – ha dichiarato il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, in apertura dei lavori – Luogo di incontro, in grado di incentivare le sinergie tra la parte produttrice e quella della trasformazione, la Commissione è il frutto di un lungo percorso iniziato sin dalla modifica normativa, da me promossa, nel 2015.
L’obiettivo è quello di affrontare e risolvere assieme agli operatori del settore le questioni aperte, favorendo il dialogo nella filiera, nell’interesse nazionale.
In altri comparti – conclude L’Abbate – lo strumento della Cun ha dimostrato tutta la sua concreta importanza”.
Positiva la reazioni delle Associazioni
Sull’avvio della Cun sperimentale per il grano duro Coldiretti Puglia esprime apprezzamento e rivendica il merito di “aver fatto pressing affinché si arginassero le continue fluttuazioni di mercato al ribasso di uno dei prodotti simbolo della Puglia, il granaio d’Italia“.
“La pandemia – ha rimarcato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – non ha fermato l’invasione di grano canadese con il raddoppio nel 2020 degli arrivi cresciuti in quantità del 96%, spinti dall’accordo di libero scambio Ceta, con continui tentativi di quotare al ribasso il prezzo del grano made in Puglia.
Con la Cun dovremo riportare in trasparenza costi di produzione e prezzi del grano, sottoposto a speculazioni inaccettabili, oltre a controlli serrati con una cabina di regia coordinata tra Istituto centrale per la qualità e repressione frodi, Nas, Asl e gli altri organi deputati alle verifiche”
Positiva anche la risposta di Copagri che ricorda che “la Commissione unica nazionale è uno strumento da tempo atteso e lungamente richiesto dalla filiera per promuovere e incentivare le sinergie tra i diversi attori del comparto.
“Vale la pena di ricordare – prosegue Copagri – che l’Italia è il primo produttore di grano duro dell’Ue, con una superficie di circa 1,3 milioni di ettari e una produzione che nel biennio 2018/19 si è attestata sulle 4,1 milioni di tonnellate, calate a 3,8 milioni di tonnellate nel 2019/20, dato che secondo recenti stime dovrebbe venire confermato anche nel 2020/21″.
“Per dare un’idea della rilevanza di tali numeri – conclude Copagri – basti pensare che la produzione comunitaria, secondo recenti stime, si attesterà sulle 7,2 milioni di tonnellate per il 2020/21, in calo rispetto alle 7,5 milioni di tonnellate del 2019/20 e alle 8,7 milioni di tonnellate del 2018/19“.