«La grande cultura dell’ulivo, simbolo del Mediterraneo quale culla della civiltà; la nostra terra intesa come ponte e crocevia di culture e colture, nutrimento spirituale e alimentare per tutto il mondo: CIA Agricoltori Italiani della Puglia sostiene con forza ed entusiasmo le candidature oggi collaborative di Bari e Taranto nella corsa per la designazione di Capitale Italiana della Cultura 2022». E’ Raffaele Carrabba, presidente di CIA Puglia, a esprimere sostegno e apprezzamento per la strategia comune messa in campo da Bari e Taranto nella corsa verso la proclamazione della “Capitale Italiana della Cultura 2022”.
Occasione per tutta la Puglia
«Si tratta di un’eccezionale occasione per tutta la Puglia, lo è anche per il comparto primario», ha aggiunto Carrabba. «La civiltà contadina, il sistema produttivo, la peculiare e straordinariamente variegata cultura delle nostre aree rurali costituiscono una parte importante, fondamentale ed eccezionalmente viva e creativa del codice genetico di questa regione. L’agricoltura è, al contempo, la storia, il presente e l’evoluzione innovativa della Puglia, basti pensare a come la civiltà contadina, la crescita dell’imprenditoria agricola e le università del territorio abbiano inciso e continuino a farlo su questioni cruciali come l’organizzazione del lavoro e il diritto dei lavoratori, l’architettura urbana e industriale di paesi e città, la ricerca pura e quella applicata all’alimentazione, la salute, le tecniche di produzione, la sostenibilità, il risparmio idrico».
Le colture sono cultura
«Si potrebbe dire che le colture sono cultura – ha proseguito il presidente di CIA Agricoltori della Puglia. Questa regione non sarebbe la stessa se non avesse un’agricoltura capace di imporsi come una delle più importanti leve economiche e sociali del suo territorio, fino a modellarne i connotati e i paesaggi attraverso le distese di uliveti, vigneti, campi di grano, la presenza delle masserie e degli allevamenti, i colori, gli alberi e le piante di agrumeti e frutteti, gli agriturismi, le industrie di trasformazione».
«Ci auguriamo che la scelta di Capitale Italiana della Cultura 2022 ricada sulla Puglia, sarebbe un segnale importante per una regione che vuol essere non solo motore della crescita di un Sud propositivo e dinamico ma anche, e soprattutto, fattore trainante delle nuove direttrici di sviluppo che guardano alle sinergie con i Balcani, l’Albania, la Grecia, il nord Africa e in generale la più vasta area del Mediterraneo. In tal senso, ad esempio, CIA Agricoltori Italiani della Puglia opera da tempo nell’ambito di progetti internazionali di cooperazione. Se la scelta ricadrà sulla nostra regione, come auspichiamo, forniremo la nostra più ampia e piena collaborazione ai progetti che valorizzeranno l’immenso patrimonio di valori e di saperi espressi dall’agricoltura. In Puglia la musica, il patrimonio letterario, il tesoro inestimabile di riti e tradizioni, perfino parte della cinematografia sono profondamente legati al mondo dell’agricoltura.
Valorizziamo tutto questo – ha concluso Carabba, rendiamo protagonisti gli agricoltori che custodiscono la terra e la rendono feconda, diamo forza alla cultura e all’innovazione espresse dai centri di ricerca e dalle Facoltà di Agraria dove operano e lavorano giovani studenti e ricercatori. La Puglia sia ‘Capitale della Cultura’ anche grazie alla sua grande agricoltura».