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- UAd annunciarlo è direttamente il sindaco Melucci:”Taranto tra le 10 finaliste per la Capitale Italiana della Cultura 2022”.
La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale.
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Ecco le 10 città finaliste:
1. Ancona
2. Bari
3. Cerveteri (Roma)
4. L’ Aquila
5. Pieve Di Soligo (Treviso)
6. Procida (Napoli)
7. Taranto
8. Trapani
9. Verbania (Verbano-Cusio-Ossola)
10. Volterra (Pisa)
Un dossier costruito punto per punto, seguendo gli elementi qualificanti indicati dal ministro Dario Franceschini e valorizzando le eccellenze culturali e tradizionali di Taranto e dei comuni della Grecìa Salentina, è stato il valore aggiunto che ha consentito alla città ionica di entrare nel palmarès delle dieci aspiranti al titolo di “Capitale Italiana della Cultura” per il 2022.
La comunicazione ufficiale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che ha emanato il bando, è arrivata oggi pomeriggio, dopo lo slittamento della procedura causato dall’emergenza epidemiologica. «È già un riconoscimento – il commento del sindaco Rinaldo Melucci –, perché la commissione ha colto l’importanza del lavoro dietro il nostro dossier. Lo abbiamo scritto “in casa”, senza l’ausilio di agenzie o consulenti, seguendo la passione verso l’immensa ricchezza culturale dei nostri luoghi e delle nostre tradizioni, che abbiamo intrecciato con quella coltivata dai “fratelli” salentini della Grecìa. La consideriamo una tappa intermedia, perché confidiamo nel successo definitivo della nostra proposta e nella possibilità di realizzare comunque tutto quel che è previsto dal dossier. La Puglia è l’unica regione ad aver espresso due finaliste, anche Bari condivide con noi questo risultato: ci congratuliamo con loro, sono felice di poter dire che con il collega Antonio Decaro non la vivremo mai come una competizione, ma come l’affermazione di una terra unica e meravigliosa».
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