Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere
propone un sondaggio sul tema del dolore cronico femminile.
Obiettivo dell’indagine è esplorare la conoscenza e la consapevolezza delle donne italiane sul dolore cronico, per sensibilizzare la popolazione su questo argomento e per creare una cultura sul dolore cronico riconosciuto come patologia.
- Nulla di quanto sarà trattato va inteso come attività di tipo promozionale. Tutto ciò che verrà mostrato e/o discusso è a solo scopo di ricerca di mercato e non è da intendersi in alcun modo come attività pubblicitaria, promozionale o di marketing diretto.
- Le sue risposte verranno trattate in via confidenziale e anonima. Le sue risposte non verranno utilizzate per altri scopi o rivelate a terze parti senza la sua autorizzazione
- I risultati verranno analizzati in forma aggregata
- Se lo riterrà opportuno potrà ritirarsi dall’intervista in ogni momento durante il suo svolgimento e cancellare le informazioni fornite
Il questionario è anonimo, il link è disponibile qui(clicca)
ONDA, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere
Fondazione Onda è l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, costituito a Milano nel 2005 per volere di alcuni professionisti già impegnati a vario titolo sul fronte della salute femminile e della medicina di genere. Onda ha raccolto nel tempo l’adesione di diverse personalità di spicco del mondo medico-scientifico e accademico che ancora oggi operano all’interno del Consiglio Direttivo, nel Comitato d’Onore, nell’Advisory Board Bollini Rosa, nel Comitato Tecnico-Scientifico e nella Commissione Bollini Rosa Argento.
Onda si propone come modello innovativo di attenzione alla salute femminile, declinando il proprio impegno nelle diverse fasi che caratterizzano la vita della donna, in tutte le fasce di età. L’obiettivo di Onda è promuovere una cultura della salute di genere a livello istituzionale, sanitario-assistenziale, scientifico-accademico e sociale per garantire alle donne il diritto alla salute secondo principi di equità e pari opportunità.
Molti studi dimostrano che ancora oggi le donne sono penalizzate nella tutela della loro salute, nonostante sia ormai nota da diversi anni l’influenza che le differenze di genere (maschile/femminile) esercitano sullo stato psico-fisico, sull’insorgenza e sullo sviluppo delle malattie e sulla risposta alle terapie farmacologiche. Le donne rispetto agli uomini vivono più a lungo ma si ammalano di più, consumano più farmaci e sono le maggior utilizzatrici del SSN.