C’è un legame che unisce la genetica, l’ipertensione arteriosa e gli stili di vita. Per studiare tale legame nasce il progetto “Stili di Vita ed Ipertensione Arteriosa a Scuola”.
Ideato dal dottor Roberto Bigazzi – direttore del Dipartimento di medicina clinica dell’Azienda USL 6 di Livorno – e dal dottor Stefano Bianchi – responsabile dell’Area di Medicina con indirizzo specialistico cardio-nefro-diabetologico della stessa azienda sanitaria – il progetto è stato scelto dal Ministero della Salute, come progetto pilota per la salvaguardia delle malattie cardiovascolari e renali.
Tre le città interessate: Livorno, Milano e Grottaglie. Nella città pugliese, il progetto affiancherà “Il cuore a…scuola”. Avviato nelle prime classi delle tre scuole medie superiori cittadine, “Il cuore a…scuola” vede coinvolti 433 ragazzi ed i loro rispettivi genitori, mettendo in correlazione i dati emersi dal questionario loro somministrato.
«Il nostro compito – ha detto il dottor Bigazzi durante la conferenza di presentazione del progetto – sarà quello di mettere in fila le informazioni che emergeranno dallo studio che andremo ad effettuare, per metterle a disposizione di chi dovrà aiutare coloro che risulteranno predisposti all’ipertensione e giovarli delle indicazioni che daremo. Esiste un gene che viene a trovarsi in alcuni soggetti, che possono però essere educati ad uno stile di vita utile ad evitare che nel loro organismo vengano a crearsi dei danni dovuti ad un’eventuale patologia ipertensiva».
«La precocità nella diagnosi – ha infatti specificato il dottor Bianchi – è fondamentale soprattutto per prevenire il danno d’organo. I nostri interventi serviranno ad identificare eventuali predisposizioni genetiche e a lavorare sulla prevenzione».
Questo progetto di studio selezionato e finanziato per la durata di tre anni dal Ministero della Salute all’interno del “Progetto di Ricerca Finalizzato 2012”, per la prima volta esplorerà l’analisi genetica al fine di determinare l’impatto dei specifici profili genetici nella transizione da normotensione a ipertensione tra giovani studenti di scuola superiore.
Contemporaneamente, prevede uno studio osservazionale prospettico, mirato alla valutazione dello stato di conoscenza e quindi di informazione che hanno i soggetti (figli e genitori) sui fattori di rischio cardiovascolare e di sviluppo di ipertensione arteriosa, al fine di correggerli attraverso un intervento di educazione sanitaria, andando a valutare la qualità e lo stile di vita (abitudini alimentari, attività fisica, fumo di sigarette e assunzione di bevande alcooliche) sia dei figli che dei genitori, al fine di mettere in evidenza le correlazioni intra-familiari e calcolare il loro rischio cardiovascolare.
«Per noi – ha concluso il presidente di Medici per San Ciro dottor Salvatore Lenti – questo progetto rappresenta una sfida che speriamo ci porti a salvaguardare quanto più possibile la salute dei nostri giovani».