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Nelle ultime ore tiene banco la proposta di tornare in classe per l’ultimo giorno. Una idea che ha chiaramente uno scopo sociale non indifferente: i ragazzi (e i bambini) sono stati letteralmente allontanati dalla quotidianità per via delle pesanti restrizioni imposte dalla pandemia Covid-19. 

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Oggi siamo al 27 maggio, da settimane ormai siamo consapevoli che le scuole non avrebbero permesso un ritorno in tempo utile per terminare l’anno scolastico. Però c’è tempo per un ultimo saluto, un ultimo giorno, tutti insieme e in questo i sindaci potrebbero diventare portavoce.

Quest’oggi attraverso il nostro blog e i nostri social vorremmo lanciare un appello rivolto soprattutto alle scuole dell’infanzia di Grottaglie: fate tornare i bambini e i ragazzi a scuola per l’ultimo giorno. Fate respirare almeno per un giorno quella quotidianità smarrita. Fate questo regalo: date la possibilità ai genitori di poter rivedere gli occhi dei propri figli felici, colmi di gioia per poter guardare quell’aula, quel banco, per l’ultima volta.

Appello per le scuole dell’infanzia

L’appello lo rivolgiamo soprattutto per i bambini che lasceranno quest’anno la scuola dell’infanzia. Quella che è una volta era chiamata scuola materna. I piccoli di 5 anni, nel pieno del percorso pre-scolastico e del progetto educativo che li avrebbe preparati per la primaria, la scuola elementare, sono stati letteralmente stoppati da questa pandemia. Strappati dalla loro giovane vita sociale. Una restrizione che gli nega la possibilità di poter rivedere la propria scuola.

Nel fiore della loro crescita hanno subito un black out improvviso. Proprio mentre stavano prendendo coscienza della propria identità, mentre iniziavano a scoprire le diversità,  proprio mentre apprendevano le prime regole della vita sociale è arrivato il CoronaVirus.

La didattica a distanza, per chi ha deciso di disporla (ci sono scuole dell’infanzia che non l’hanno avviata), non ha potuto sostituire  emozioni e sentimenti. Stare dietro ad un pc rende difficile l’espressione dei propri punti di vista, figuriamoci il rispetto verso gli altri. La DAD, per esempio, ha fatto ben poco per ciò che concerne la padronanza della lingua e il proprio lessico. 

Questa pandemia ha colpito tutti gli alunni, ma i piccoli dei cinque anni hanno subito un vero e proprio stop. Proprio quando avevano bisogno di fiducia, quando avevano bisogno di comunicare con gli altri, di raccontare, inventare, comprendere sono stati confinati tra quattro mura domestiche.

Un pensiero va anche ai ragazzini del 5° anno della primaria, la scuola elementare. Anche loro non vedranno più quei banchi, quella scuola.

Cari dirigenti, caro Sindaco, raccogliete la nostra proposta, date ai bambini di 5 anni la possibilità di tornare a guardare quei colori l’ultima volta. Con le mascherine, con i guanti, in modo contingentato, solo per un ora… prendete tutte le misure idonee ma fateli respirare per l’ultima volta il profumo di quella scuola. Tutto questo servirà a rendere meno traumatica questa improvvisa rottura e magari potrà lasciare in loro un ricordo diverso di questa drammatica vicenda che ha sconvolto il mondo intero.

In fondo… sta riaprendo tutto. Riapriamo quell’aula per l’ultima volta.

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