Anche il turismo dell’olio ha la sua legge. Un emendamento approvato con la legge di bilancio 2020 istituisce e riconosce l’”oleoturismo”.
Si rafforza il settore del turismo enogastronomico
Stesso iter, dunque, che due anni fa vide la nascita della legge sull’enoturismo, anche per il comparto dell’olio, al quale dal 1° gennaio 2020 saranno estese le disposizioni previste dalla legge 27 dicembre 2017 n. 205, quella appunto che ha regolamentato per la prima volta il settore del turismo del vino.
Si rafforza dunque in questo modo il settore del turismo enogastronomico, ormai considerato asset strategico per la promozione del Made in Italy e dei territori attraverso la valorizzazione di uno dei prodotti più identitari del patrimonio agroalimentare italiano.
Un segnale positivo per un settore in crisi
Il settore olivicolo è una delle eccellenze italiane e rappresenta un vero e proprio primato per la Puglia, che è da sempre ai vertici delle produzioni sia in termini di qualità che di quantità. Un settore che però, negli ulti anni, ha dovuto affrontare una serie di problemi che stanno mettendo a rischio migliaia di aziende e posti di lavoro: l’epidemia della xylella, i danni causati dal maltempo ed un mercato sempre meno remunerativo sono solo alcuni dei problemi che quotidianamente devono affrontare gli olivicoltori pugliesi, già da tempo sul piede di guerra e pronti a stringere alleanze con i colleghi di altre regioni pur di far arrivare le loro richieste sino al governo centrale.
In attesa del decreto attuativo
Tre commi inseriti nella legge di bilancio 2020 che normano per la prima volta l’oleoturismo, termine con cui si indicano, come recita il 5-octies “ tutte le attività di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione”.
Ora, come indicato dallo stesso emendamento approvato, si attende il decreto attuativo da adottare entro 3 mesi.
Stefàno: “un passo importante per irrobustire l’offerta turistica del nostro Paese”
“Era un impegno preso con i produttori italiani al momento della istituzione della legge sull’enoturismo – commenta il senatore pugliese Dario Stefàno del Partito Democratico, relatore della legge di bilancio 2020 – ed era pertanto un obiettivo, anche mio personale, per questa legislatura. Aggiungiamo così un altro pezzo importante per irrobustire l’offerta turistica del nostro Paese, dando valore all’agricoltura, ai territori, ai prodotti di qualità, elementi questi sempre più essenziali e ricercati dai turisti enogastronomici, partendo in questo caso dalle potenzialità – enormi – del turismo legato alle produzioni olivicole”.
“Una legge – conclude Stefàno – che dedico alla mia terra, come auspicio affinché, presto, si possa anche cambiare passo per la soluzione del problema della Xyella, per tornare a ricoprire il protagonismo che ci ha fatto scrivere le pagine più belle e significative della storia di un prodotto che è simbolo della Puglia e del Paese intero”.